13.2.06

VENEZIANOMUSICA!!!!

signore e signori, ho creato questo blog come altro mezzo per perseguire la battaglia contro l'assurdo sistema veneziano che, ogni giorno di più, impedisce a chi crea arte in questa città di potersi anche minimamente esprimere. Venezia sta bella che andando; venditori di ammennicoli e cianfrusaglie, turisti a frotte trattate con la logica fracchiesca del "magna sta zitto e vaffanculo" (Fracchia la belva umana, sic), abusivismo acqueo, affitti stellari, una cittadinanza geriatrica che ha rinunciato al gusto di vivere e maledice la gioventu' che vive la città a misura d'uomo, la stessa gioventu' a cui affitta stamberghe a prezzi da grand hotel...etc etc non sono un commerciante non sono un padrone di casa non sono un tassista ahimè sono un batterista jazz per giunta, il che fa anche poco figo. Uno con capelli corti, pancetta e giacca di velluto. Ma credo si sia ormai giunti over the esasperation: vivere di stenti intellettuali nella città preposta per la cultura. . . non si può IN QUESTO BLOG PUBBLICO LE DUE MAIL CHE, GRAZIE ALL'INTELLIGENZA DI AMICI E PERSONE SENSIBILI STA MUOVENDO UN CASO SPERO ENORME. Io apro questo blog ma sarà fatto da tutti; a presto mi impegno a trascrivere tutte le mail di risposta pervenutemi, piene di solidarietà e di proposte. Intanto, buona lettura (che incazzatura fioi!). L'intestazione è quella usata per inviarle al Gazzettino, quotidiano locale di gran visibilità (e qualche dead dog) Le MAIL Gentile redazione, cortese direttore sono Giovanni Natoli, musicista (eh sì) veneziano. Vi giro questa mia mail che ho inviato ad alcuni colleghi e che ha trovato notevole riscontro. Segno che a Venezia la situazione è gravissima . Mi spiace dirlo ma è così. Non parliamo della giunta comunale. Non ho cancellato le piccole ironie che mi sono permesso di scrivere. Insomma, nonostante tutto il degrado, la gente intelligente come me trova sempre lo spazio per un sorriso. Spero che questa mia venga pubblicata. Grazie comunque della vostra cortese attenzione Ciao, sono Giovanni Natoli, sedi(u)cente batterista jazz di Venezia. Venezia e la musica sono due realtà che sembra non si voglia fare andare d'accordo in barba all'infinito potenziale che una città come la mia offre. Purtroppo certe categorie riescono a trarre il massimo dei profitti col minimo sforzo. Quindi perchè sbattersi per portare Venezia ad un livello culturale e artistico costante quando bastano le bancarelle di cianfrusaglie, il baraccone della Biennale, i concerti dei parrucconi? Il bar Torino nel suo piccolo e con fatica andava contro questa tendenza: organizzava storiche jam session, concerti reggae, funky, grazie alla posizione privilegiata (nessun vicino abita intorno) e supplendo in parte alla voglia di musica live che tutti abbiamo. L'altra sera alcuni vigili hanno intravisto un po'di amplificazione sul palchetto e, grazie ad una demenziale grida comunale per la quale ad esempio io dovrei suonare SOLO con le spazzole (che peraltro adoro...) o non si dovrebbe usare ALCUN TIPO di amplificazione e amenità varie, hanno ritirato i permessi a Jebho, il gestore e amico. Il Torino si è macchiato della colpa di amplificare la musica dal vivo. Senza dubbio si trattava dell'impianto che Jebho aveva rilevato ad un'asta dei Metallica.... bisogna organizzare qualcosa per protestare contro il vero e proprio abuso che la municipalità di Venezia compie da anni contro chi propone forme d'arte a Venezia,soprattutto musicali. Non solo contro le assurde normative limitanti l'espressione in decibel dei nostri suoni ma anche l'indifferenza riguardo l'investire su proposte locali Come? magari un concerto-sit in come Dio comanda, civile ma FERMO e magari diffondere la problematica nel giro dei musicisti non veneziani per un appoggio. Quindi, fate girare. Grazie E ALLE NUMEROSE RISPOSTE HO SCRITTO ciao.non avrei mai pensato che una piccola mail, peraltro scritta con l'indice della mano destra e con un bicchiere di glenmorangie nella sinistra, potesse trovare tale riscontro.E' certo che ho a che fare con le persone giuste e che ho toccato una nota sempre piu dolente per la nostra città. Il problema naturalmente non è il Torino; il problema è che abbiamo il diritto di considerarci reali produttori di cultura e arte e che ci spettano di diritto spazi, voce in capitolo e remunerazioni per ciò che facciamo. Venezia è un covo di mercanti che col minimo dello sforzo ottengono il massimo dei profitti. Bancarelle di cianfrusaglie piazzate dove meglio aggrada ai loro propietari. Padroni di casa che affittano in nero a studenti e poi pretendono che questi vadano a nanna alle dieci di sera qui nella città piu' a misura d'uomo del mondo. Musicisti che dovrebbero suonare per dieci euro a testa scarrozzandosi strumenti e idee per i ponti della laguna e che spesso hanno a che fare con gestori ottusi che sembrano regalarti lo spazio che invece ti è dovuto con tutti gli onori. Dove mai si è visto che una grande città (grande nel senso piu' nobile del termine) non consideri la cultura la ricchezza del suo esistere? Dove mai si è sentito che per suonare bisogna rispettare una dilettantesca grida di manzoniana memoria che decide come e cosa suonare durante le esecuzioni? E i volti assetati dei turisti che scoprono che a Venezia esiste una jam session e non solo i parrucconi o il jazz/non jazz di certi palazzi (io lo so perchè c'ero)....a prezzi sting? Insomma, ci si deve trovare tutti ma proprio tutti e avanzare richiesta alla nostra amministrazione di poter esistere e creare senza condizioni. Io ci ho messo troppo a prendere consapevolezza che forse non ero solo un ragazzino a cui veniva concesso di suonare la batteria nei bar ma ...un musicista (arrossisco) che stava dando qualcosa al luogo dove vive. Bye, Giovanni

2 commenti:

danilo gallo ha detto...

solidarieta' ai massimi livelli. con la speranza che quanto venga fuori da questo blog-protesta arrivi ai "nostri" governanti che fanno finta di essere di cultura e di sinistra. danilo

Anonimo ha detto...

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