4.10.07

AMICI SCRIVONO

CIAO
GIRO COME DI CONSUETO LE LETTERINE DI ALCUNI AMICI musicanti
AGGIUNGO LA MIA: domenica 7 ottobre a peschiera del garda
ciclo di incontri "GLI OCCHI DELLA MENTE"
Gli occhi della mente dal 29/9/07al 7/10/07 Peschiera del Garda (VR) Italia Caserma d'Artiglieria di Porta Verona Parco Catullo, 4 045 6402385
L'autore DANNI ANTONELLO leggerà il testo "DIALOGO COL MANICHINO, OVVERO MONOLOGO DI BU"
Enrico Sartori: clarinetto contralto; Loris Tagliapietra: contrabbasso; Giovanni Natoli: batteria
Catfishnews #21 Bollettino Blues di Paolo Catfish Ganz Ottobre! Carissimi amici, l'estate è finita e con lei se ne va un periodo di santa beatitudine per il sottoscritto! D'accordo: di musica non ce n'è stata poi molta (a parte la partecipazione al Montecchio Blues Festival (eccezionale) lo stellare concerto con l'orchestra di Marilisa Maniero e Rita del Mare a Jesolo e alcune presentazioni di 'Nel Nome del Blues' in giro per l'Italia, ma si è trattato di un'estate che valeva la pena di essere vissuta! Grande spolvero autunnale al repertorio, calibrato con un gran numero di nuove (mie) composizioni e rinnovata energia per la band al completo! Si parla di studio, di nuove date e 'good time' da vendere! Restate sintonizzati! Concerti Paolo Catfish Ganz Band Paolo Catfish Ganz: Vocal & Harp Ale Voltolina: Guitars & Vocal Cristiano Da Ros: Double Bass Marco Carlesso: Drums Venerdì 5 ottobre ore 21:00 Bar 'Bi' Grande serata Blues al Centro Sportivo di Majano Bar 'Bi' - via Zorutti, 12/a (Majano - UD) info: 0432 - 889057 Sabato 11 ottobre ore 21:00 Cafè au Livre Via Zabarella, 23 - Padova info: 049/8765669 http://wpop7.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=eznQqq1z1u/f/OiPKxgnyHGIReUDAlxKTWf5sO4W3tRUylEiofsDM4a7O4RITGfo&Link=http%3A//profile.myspace.com/index.cfm%3Ffuseaction%3Duser.viewprofile%26friendid%3D197544380 Concerto + presentazione del libro 'Nel Nome del Blues' Tempo di MySpace Ormai la MySpace-mania ha contagiato un po' tutti e Mr. Catfish non poteve non sfruttare questo spazio per diffondere il suo Blues-Pensiero. Questo è il link: http://wpop7.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=eznQqq1z1u/f/OiPKxgnyHGIReUDAlxKTWf5sO4W3tRUylEiofsDM4a7O4RITGfo&Link=http%3A//profile.myspace.com/paologanz Connettendovi scoprirete a colpi di click notizie, note su armoniche e amplificatori, date, musiche inedite, foto... Ancora una volta in controtendenza, anzichè mettere on line istantanee che mi ritraggono con musicisti (più famosi), ho preferito scatti in famiglia, ovvero con mogli, figli, nipoti, amanti, cugini, gatti e chi più ne ha..., oltre alle sezioni dedicate alla band e alla musica. * * * Anche per questo mese è tutto - ma (come sempre) non è poco - quindi aspetto le vostre mail e grazie a tutti coloro che hanno voluto lasciare un segno del loro passaggio sulla nuova sezione 'commenti' di MySpace. Paolo 'Catfish' Ganz *

25.9.07

riflessioni e date (entrambe mie)

E' morto Marcel Marceau.
Come altri grandi del millennio passato (Max Roach, Joe Zawinul, Michelangelo Antonioni etc etc)consegna il testimone della sua arte nel millennio seguente. Ci saranno eredi per un'arte così poco adatta ai nostri tempi (legata al silenzio...)? Woody Allen descrisse la sua idiosincrasia per l'arte del mimo in uno spassoso racconto contenuto in "Citarsi addosso"; io penso che la refrattarietà verso il mimo dipenda dal fatto che arrossiamo e troviamo ridicolo qualcuno che fa qualcosa che in realtà riguarda noi stessi (infatti arrossiamo delle gesta ALTRUI). Come a dire che c'è uno che pratica la poesia del corpo in vece nostra, che siamo tanto imbarazzati e abituati a nasconderla.Grandi mimi ce ne sono stati pochissimi, come grandi clown (Grock); se mi deve venire in mente un altro nome penso a Jacques Tati; chi è più esperto di me mi aiuterà, spero.Marceau, che ha accompagnato i miei anni settanta anche nei caroselli, ha detto una sola battuta in vita sua; sul film "L'ultima follia di Mel Brooks", il cui titolo originale è, ironia voluta, "silent movie". Nel film Marceau è l'unico sonorizzato e la battuta che dice è: "NO!".......
LE MIE DATE
25 set 2007 Torino@Notte : trio CHAPPAQA 28 set 2007 Al "Refolo" GIOVANNI DELL'OLIVO 12 ott 2007 Casalecchio sul Reno (BO) DONCICCIOPHILARMONIC ORCHESTRA Alta Voce 13 ott 2007 (Padova) DON CICCIO PHILARMONIC ORCHESTRA Stalker Reloaded 19 ott 2007 al Vapore (Marghera) DON CICCIO PHILARMONIC ORCHESTRA 26 ott 2007 pub "Al Cicheto" (Farra di Soligo) DON CICCIO PHILARMONIC ORCHESTRA 31 ott 2007 Ai Cancari (Marano) DON CICCIO PHILARMONIC ORCHESTRA
Venerdì 28 settembre ore 21:00 presso il Centro Giovani Via Brentellona - Crocetta del Montello (TV) (accanto a Villa Sandi) sarà presentato il libro 'Nel Nome del Blues' (dove appare il vostro Natoli) di Paolo 'Catfish' Ganz Sarà presente l'autore accompagnato alla chitarra da Ale Voltolina per informazioni: Andrea 328 - 2753558
...e non dimenticate che
VENEZIA NON SUONA!!!!

14.6.07

Concertini

MESSAGE FROM IGOR CECCHINI Ciao a tutti, prrrrimaaa uscita del trio di Nicola Privato con special guest l'incredibbbile Alba Nacinovich, tutti allegramente sfornati dal manicomio triestino Tartini, proporremo pezzi originali di Nicola e qualche standard. Domenica 17 giugno ore 22.00 allo Show Bar in quel di Piove di Sacco ...la valida alternativa a Vasco e l'heineken!!! Alla prossima ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo MESSAGE FROM ME Domani al "Refolo" in via garibaldi, Venezia alle 19 MATTIASILLITRIO Mattia Silli: chitarra Loris Tagliapietra: contrabbasso Giovanni Natoli: Hollywood gustatevi un calice di prosecco con dell'ottimo immenso grandissimo jazz.

9.5.07

SUGGERISCO GITA FUORI PORTA A VISITARE...

Villa Foscarini-Cornaro a Gorgo al Monticano (TV). Giovedì 10 maggio alle ore 20.30 per la rassegna WINE JAZZ & DINNER ELENA CAMERIN - voce & live electronics TOMMASO GENOVESI - pianoforte ROMANO TODESCO - contrabbasso Prenotazione gradita allo 0422 208007 Elena Camerintel (+39) 0421 560 138mob (+39) 349 85 213 85mail elenacamerin@tele2.it http://www.myspace.com/elenacamerinhttp://www.jazzitalia.net/Artisti/elenacamerin.asp

8.5.07

Igor plays

IL RITTTOOORRRNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO ZOO VILLAGE alla riscoperta del Quartetto Cetra, di Luigi Tenco, Beatles, Mina, Trio Lescano e ttttaaantttii altri rivisitati in chiave jazz, blues, funky, reggae, latin, ska. Alle tastiere una bella new entry che vede Denis Feletto e mentre la nostra Rosa se ne sta a Vienna a studiare, nell'attesa siamo onorati di ospitare al basso il grande Andrea Lombardini. Ora veniamo al sodo "One Minute Café" a Mogliano, piazza della Repubblica ore 22.15/30 venerdi 11 maggio. Da Mestre: terraglio, subito dopo il primo due semafori del centro di Mogliano incontrerete sulla destra Via Barbiero, imboccatela e percorrete seeeeempre dritti circa 1 km, sulla sinistra vi troverete la chiesa e in fronte a questa c'è un parcheggio, lasciate l'auto li, e il locale è proprio all'inizio della galleria Aldo Moro. Da Treviso: terraglio, passato il centro di Mogliano sulla sinistra troverete Via Barbiero, imboccatela e seguite le indicazioni riportate qui sopra dopo la parola "imboccatela"...a volte le parole insignificanti racchiudono la chiave di tutto! Mi permetto di segnalare l'ottima cucina e l'ottimo vino di Stefano, proprietario del One Minute. Per info e prenotazioni 320-.... Vi aspetto nnnnnnumerrrosssiiiiiiiiiiiiiii. A prestoooo www.myspace.com/igorchecchini www.myspace.com/zoovillagemusic

3.5.07

R.A.T.Z.

Mercoledi 9 maggio ore 21 Bar "Torino" - (Campo S. Luca) Venezia > > R.A.T.Z. è un doppio duo di libera improvvisazione. L'idea portante (o per > meglio dire il patto fondativo) è l'assecondare la riemersione di > materiali disparati dall'inconscio dei musicisti e il loro riorganizzarli > in tempo reale. Lo schema consolidato del quartetto > tromba-chitarra-basso-batteria, all'interno del quale tutto è > probabilmente stato detto, viene aggirato attraverso l'individuazione di > attrazioni gravitazionali interne all'organico che portano i musicisti ad > esprimersi più felicemente in sottogruppi (di uno, di due, di tre) che > interagiscono o addirittura che confliggono inavvertitamente ignorandosi. > Le poetiche individuali risentono comunque del peso delle "tradizioni", > anche quelle pop o quelle delle neo-avanguardie estreme, noise o lo-fi, > dei rispettivi strumenti. L'esito è programmaticamente imprevedibile e può > essere un'interazione tra rumori elettronici e non oppure lo sbudellamento > di un tema di Thelonious Monk (o di Harry Belafonte) recuperato in qualche > spicchio di memoria. > > Giorgio Signoretti: chitarra; Daniele Goldoni: tromba; Nicola Mazzoni: contrabbasso, Enrico Caimi: percussioni >

15.4.07

amicopaolonews

Martedì 17 aprile ore 17:00 Bistrot de Venise San Marco, Calle dei Fabbri Venezia http://www.bistrotdevenise.com/ presentazione cittadina di Nel Nome del Blues (Ed. Agorà Factory) il nuovo libro di Paolo 'Catfish' Ganz Condurrà la serata il giornalista Antonio Stefani (sarà presente l'autore) * accompagnameto musicale Cristiano Da Ros (contrabbasso) Ale Voltolina (chitarra) ingressolibero cena conviviale a conclusione di serata (per prenotazioni 041 - 5236651)

12.4.07

DON CICCIO & ME

lunedi 23 Aprile Santo Bevitore Venezia - concerto intorno alle 21:00, .- martedi 1 Maggio. Concerto a forte Carpenedo
,Mestre, orario da definire nel pomeriggio. Presume verso il tardo pomeriggio.- sabato 26 Maggio Piazza Ferretto -Mestre- Concerto alla Giornata del Servizio civile, ore 21:00,
SI' mi fo un po' di pubblicità....da un mesetto sono entrato a far parte dell "DON CICCIO PHILARMONIC ORCHESTRA", non si sa se in pianta stabile (come mi auguro) o a tempo determinato. Tutto dipenderà dalle decisioni del loro batterista ufficiale e dagli orchestrali cicceschi. I Don Ciccio sono beli, bravi e simpatici; oltretutto, in questi tempi di gramigna musicale e spirituale, sono persino compositori della loro musica. Quindi niente cover band, niente scemotti vestiticomevasco, checantanocomevasco, chehannorottocomevasco, bensì autori, le cui influenze (Conte, Iannacci, Vinicio) sono miscelate in un caleidoscopio di frizzi e lazzi e momenti intimi assieme ad un goccio di jazz.
Fate un salto a sentirci!!! che non costa nulla

10.4.07

E dio disse

cari tutti,
si conclude il primo ciclo di proiezioni curate dal "Gruppo Vixen", presso il CZ95. Con "E Dio disse a Caino..." salutiamo cavalli e cinturoni e ci avviamo verso il prossimo calendario, il cui titolo è "UOMINI PICCOLI". In programma tre film che riguardano il rimpicciolimento di esseri umani; da "Dr. Cyclops" (1940, col., E.B.Schodesack) a "Radiazioni bx: distruzione uomo" ( 1958, Jack Arnld)fino al più celebre di tutti, "Viaggio allucinante" (1966, Richard Fleischer).
Perchè la scelta di programmare film di genere? Nonostante il notevole interesse che la cinematografia dei generi abbia sempre suscitato agli occhi dei critici più accorti e allo spettatore più disponibile alla seduzione del cinema (e quindi lo spettatore ideale) diventa sempre più difficile incontrare in tv titoli che una volta era comune trovare nei palinsesti.
In particolare, la tanto celebrata cinematografia italiana degli anni '70: tutti pronti a riempirsi la bocca di titoli, tutti a citare san Tarantino e a chiamare "spazzatura" anche film notevoli del nostro bagaglio da sala di seconde o terze visioni. Si sa che oggi tutto è apparenza e superficie, tutti sono "Bad guys" o "riot girls" ma nella sostanza si è ancora più borghesi e conformisti di prima. Soprattutto tra chi si dichiara alternativo e spesso lo è solo all'intelligenza e all'individualismo.
Il nostro cartellone tenta, con propri mezzi, di colmare in parte questa lacuna. Una possibilità per ruminare, incontrare, lasciarsi rapire dalle salse forti del cinema bis; i western che stasera vedono l'ultimo titolo, sono stati scelti tra centinaia di titoli, perchè forniscono un'idea alternativa del genere, spesso richiamandosi alla violenza o, come nel caso del "Grande silenzio" alla scelta "contro" di un finale negativo. Belli, meno belli, difettosi ma certamente unici e fertili. Vedi un titolo come "Matalo!"
Ribadisco, per chi non lo sapesse che vinelli e pop corn sono offerti dalla ditta "Vixen" e che l'ingresso è gratuito.

6.4.07

Paolo Ganz dice

Catfishnews #18
Bollettino Blues di Paolo Catfish Ganz
Ecco le date di Aprile!
Paolo Catfish Ganz
Martedì 3 aprile ore 21:00
Casetta ex Dazio
Riviera Paleocapa - Padova
Presentazione del libro Nel Nome del Blues
interverranno Cesare Pegoraro, Saida Puppoli (letture) e
Rubber Band
(Giorgio Fairsoni, Renato Banino e Massimo Braga)
Giovedì 5 aprile ore 21:00
Paolo Catfish Ganz Trio
Paolo Catfish Ganz: Vocal & Harp
Ale Voltolina: Guitars & Vocal
Cristiano Da Ros: Double Bass
Ristorante Messicano Iguana
Fondamenta Misericordia - Venezia
Sabato 7 aprile ore 21:00
Paolo Catfish Ganz Trio
Paolo Catfish Ganz: Vocal & Harp
Ale Voltolina: Guitars & Vocal
Cristiano Da Ros: Double Bass
Ristorante alla Quercia
Loc. Villabalzana - Arcugnano (VI)
info: allaquercia@supereva.it 0444 273663
Venerdì 13 aprile ore 22:00
Paolo Catfish Ganz Trio
Paolo Catfish Ganz: Vocal & Harp
Ale Voltolina: Guitars & Vocal
Cristiano Da Ros: Double Bass
Radio Sherwood
concerto dal vivo e diretta radiofonica
Vicolo Pontecorvo - Padova
info: 049.8752129 www.sherwood.it
Martedì 17 aprile ore 17:00
Ristorante Bistrot de Venise
Calle dei Fabbri - Venezia
Presentazione del libro Nel Nome del Blues
interverrà il giornalista Antonio Stefani
accompagnano Ale Voltolina e Cristiano Da Ros
info:041 5236651 info@bistrotdevenise.com
Venerdì 21 aprile ore 22:00
Paolo Catfish Ganz Band
Paolo Catfish Ganz: Vocal & Harp
Ale Voltolina: Guitars & Vocal
Cristiano Da Ros: Double Bass
Marco Carlesso: Drums
Jam Blues Point
Piazza Roncalli, 7 - Maserada (TV)
info: 0422 778031 - giomazzaro@virgilio.it
Anche per questo mese è tutto - ma (come sempre) non è poco - quindi aspetto le vostre mail e grazie a tutti coloro che hanno voluto lasciare un segno del loro passaggio sul nuovo guestbook del mio nuovo sito http://www.paologanz.it/
Paolo 'Catfish' Ganz

9.2.07

reflections in blue

E' da un po' che non aggiorno questo blog, i motivi (se vi interessano) sono che mi sono perso nei meandri di DeBaser. (www.debaser.it), un sito dove chiunque può scrivere e pubblicare recensioni su qualunque incisione discografica. Io ho sempre amato scrivere recenioni; ricordo che, da ragazzino, mi inventavo dei flani di films immaginari, disegnati con cura e tutto, e poi li recensivo. Devo dire che DeBaser, purtroppo, è anche un ricettacolo di scriteriati ragazzini che3 trascorrono le ore ad insultarsi, compromettendo così la salute di quella che potrebbe essere un'ottima palestra gratis per le penne e i cervelli. Carnevale è giunto e si sentirà piu' musica per le strade: in particolare segnalo la rassegna del TORINO@NOTTE, la cui esistenza compie ben 10 anni. Ultimamente il Torino sta rinnovandosi riguardo le proposte, grazie alla solerzia di Piero Bittolo Bon che, a titolo di impegno personale per rivitalizzare le proposte musicali locali, contatta artisti e organizza le date del locale, la cui faccia notturna è gestita da professor jebho. Tutto questo A GRATIS da parte di Piero!!!! Il penultimo mercoledì c'è stata la splendida performance di una cantante che, personalmente, adoro: SILVIA DONATI che, accompagnata da una ritmica ad altissimo interplay (Alfonso Santimone, Alessandro Fedrigo, Gian Ranieri Bertoncini) ha plasmato un repertorio NO STANDARD tra cui brani di Prince, Grace Jones, George Benson (la versione di On Broadway era assolutamente beefhartiana). L'ultimo mercoledì invece LES TRAVAILLEURS DE LA NUIT di Gerardo Ballestrieri, cantautore finalista del premio Tenco; il cantautore irpino/tedesco ha proposto il suo repertorio di brani originali misti a rebetik greci e musica ebraica. Insomma, ascolteremo piu' musica (il calendario del Torino lo pubblicherò a breve) ma non dimentichiamo che, occasioni occasionali a parte, VENEZIANONSUONAVENEZIANONSUONAVENEZIANONSUONAVENEZIANONSUONA

news from gallo rojo

EL GALLO ROJO presenta zenoderossiSHTiKNicola Fazzini alto sax J Kyle Gregory trumpet Francesco Bigoni tenor saxAlfonso Santimone piano Danilo Gallo doublebass Zeno de Rossi drumsguest Achille Succi bass clarinet ZENO DE ROSSI SHTIK _Me'or 'EinayimEL GALLO ROJO RECORDS 314-12released date 2007 feb 9th with FRANCESCO BIGONI tenor sax PIERO BITTOLO BON alto sax DANILO GALLO bassJ KYLE GREGORY trumpet DANIELE D’AGARO clarinet, tenor sax ZENO DE ROSSI drums ENRICO TERRAGNOLI guitar PASQUALE MIRRA vibes ALFONSO SANTIMONE piano STEFANO SENNI bass ALESSANDRO “ASSO” STEFANA national steel guitar ACHILLE SUCCI bass clarinet, alto sax NICOLA FAZZINI alto sax GIORGIO PACORIG piano cd presentationFEB 11 _21:30h LA FONTANA_AVESA (VERONA) FEB 12 _22h IL TORRIONE_FERRARA www.elgallorojorecords.com www.zenoderossi.com thanX

16.1.07

!Que viva Gallo!

TODO CHUECHO:

Taccuino di viaggio, manifesto della filosofia monocroma dell’autore, questo lavoro di Danilo Gallo può essere considerato il suo “Tjiuana moods”; ma, a differenza di Mingus che, grazie al bagno rigeneratore nei vizi della città bordello, del luogo di iniziazione di ogni americano, risorgette galvanizzato e vitale e in grado di produrre un’opera ricca di nuova linfa, nel suo “Gallo and the roosters” il contrabbassista e compositore foggiano trova nel Messico conferma dei suoi umori, sostanzialmente tragici.

Una passerella circense di scheletri in sombrero, l’incombenza del fato e dell’inevitabilità della morte e poi nient’altro e però l’articolarsi della mestizia in varie sfaccettature, talvolta persino allegre, anche se a denti stretti.

Ma questo cd è anche il moltiplicarsi del suono del suo strumento; bassista di derivazione hadeniana, Gallo è innamorato dei suoni passivi del suo contrabbasso. Si sente un continuo schioccare come di frusta nelle tracce; la nota è indefinita e primeggia l’alone armonico delle corde. Un suono intestinale, color ciocco bruciato.

Gallo, dicevo, distende il suo timbro per un organico abbastanza insolito, che vede al clarinetto basso Achille Succi (ex della band di Vinicio Capossela), al trombone Gherhard Gschlossl, e il fido Zeno De Rossi (attuale batterista di Capossela) ai tamburi.

Come si può intuire il timbro generale è scuro, tendente al cupo anche se con lampi; e già l’intro del brano “Kabu-l“, che apre l selezione, imposta il piano di guerra, con il trombone di Gschloss duettare con l’archetto rognoso del leader. Dopo alcuni secondi il gruppo si compatta e su un beat binario, il brano prosegue tra gli schiaffi dei piatti di De Rossi e il legnoso stridere del clarinetto di Succi. Forma chiara e semplice che si perde e si ritrova per la strada. In fondo siamo in viaggio in una terra sconosciuta e dalle molte incertezze.

“Piece froide n.1” (Erik Satie) sono l’alibi per abbozzare un ritratto in stile figurativo dello stesso autore alla scoperta delle terre nuove. Primi incerti, timidi passi. Passione per un artista come affinità. Come a dire: “In realtà l’ho scritto io!”.

La rumba “El Gallo Sanchez” è un tenero racconto delle vie messicane; una dolce festa sta terminando e la gente raccatta le ultime briciole di piacere.

Appare il primo ospite del disco, l’infida chitarra di Enrico Terragnoli, storta di Mexcal Oaxaca tra i tardivi petardi del batterista.

“Lullaby of the rattlesnakes” incede greve e malcerta in terreni pericolosi e sconosciuti, con il Rhodes di Giorgio Pacorig,sinistro organetto da horror serie z, fino ad incontrare il 9/8 e il sax di Daniele D’ Agaro.

“Mysticisme nuclèaire” vede un summit di ance: tre sax contralto, Nicola Fazzini, Achille Succi e il lacerante grido dolphiano del promettente Piero Bittolo Bon. Siamo in un armageddon scandito dai tamburini militari di De Rossi e U:T: Gandi. Per chi scrive il brano piu’ bello della raccolta, tutto chiuso nella sua inesorabilità senza soluzione.

Tom Waits, uno dei musicisti preferiti da Danilo Gallo, viene omaggiato nella cover della sua tenera “Alice”, rivisitata come fosse un’elegia funebre e aperta da Terragnoli e con il growl del trombone di Gschloss a mimare la voce del crooner pstmoderno.

Il contrabbasso apre la rivisitazione del secondo dei “Pieces froides” di Satie; dopo la circospezione del leader la cover si trasforma in una chase di fiati sopra un malsano twist dispari.

“Bugsy Siegel”, racconto delle gesta del mafioso ebreo fatto fuori da Lucky Luciano sarebbe un bel tema, tra i migliori scritti da Gallo: dico sarebbe perché questo arrangiamento, sebbene ottimamente eseguito, sa troppo di “Masada”.

Un'altra nazione, un altro clima: “Udine”. Il mesto ritorno a casa (in provincia di Udine, a Cavalicco, si trovano gli studi dove è stato registrato questo cd); l’autore tira le somme dei fasti messicani per riscoprire che alla fine, dei falò rimane solo la cenere. L’andamento è quello del blues, inevitabilmente fino ad una improvvisa cantabilità di stampo ellingtoniano. Tracce di allegria, trattenute, quasi vincenti al rush finale.

13.1.07

copioincollo e son d accordo

pubblico da "Libero" news senza commento Trentenni/ Ribelliamoci contro il basso qualunquismo
Sabato 13.01.2007 10:00

di Alessandro Rimassa

“Adesso fanno arrivare i rumeni, poi voglion dare i nostri bambini ai gay e magari anche ai trans... ma dove andremo a finire, signora mia?”

Nella frase che ho riportato c’è una giusta domanda: dove andremo a finire? Quelle parole sono uscite dalla bocca di una signora sui 65 anni, accento vagamente del nord, che l’altra mattina camminava con un’amica per una via del centro di Milano. Le due se la prendevano con Prodi e con il Governo ladro, immaginando un futuro disastroso e disastrato per il nostro bel paese. Tutte le colpe, ad ascoltar loro, sono dell’attuale Governo: che permette ai rumeni di entrare indisturbati in Italia, che sta per fare una legge sulle adozioni gay, che magari darà i bambini anche ai trans.

Tutte cose false, ovviamente. Non è il Governo che fa entrare i rumeni in Italia, è che la Romania, ora, fa parte dell’Unione europea. Non c’è, allo stato attuale, nessun disegno di legge né proposta sulle adozioni gay. Nessuno, quindi, sta pensando di far adottare i bambini ai transessuali.

La signora si chiedeva “Dove andremo a finire?”, e la domanda è più che legittima: con tutto questo qualunquismo, dove andremo a finire?

La colpa, certo, non va attribuita alla signora di cui sopra. Sono i nostri dirigenti e politici che, sui giornali e soprattutto in televisione, rimbambiscono la gente con dichiarazioni terroristiche, populiste e qualunquiste. Non c’è, nei nostri politici, onestà intellettuale, per tirar l’acqua al proprio mulino si infarciscono i propri discorsi di notizie volutamente false e tendenziose. Sui Pacs si dice no e si invita la gente a ribellarsi, “... perché altrimenti i nostri bambini verranno affidati solo a coppie omosessuali!”. Sono queste frasi a effetto, questo populismo becero, a influenzare le masse e, di conseguenza, a rovinare l’Italia.

Sono queste le cose da combattere, sono questi i piccoli mali che, sommati l’uno all’altro, fanno di questo Paese un grande malato. Se dalla signora di 65 anni non possiamo aspettarci comportamenti che segnino la svolta, certo dai più giovani dobbiamo pretenderli: e motore di questa silenziosa ma costante e speriamo efficace ribellione, dobbiamo essere noi trentenni.

12.1.07

il mio nome è nessuno...

STAVO schiacciando Narayana sulla parete del muro a fianco del suo letto, non accortomi di quanto stesse scomoda, creatura, e tutto per vedere sul pc il biopic di uno dei miei attori prediletti; Peter Sellers. Avevo trascurato "Tu chiamami Peter" (The life and death of Peter Sellers, 2004) perchè non amo i biopic. I biopic hanno una scadenza troppo vincolante: il calendario di una vita umana, che già a descriverla è impossibile poichè nessuno ne sa niente, soprattutto il diretto interessato. A che pro allora aver realizzato Quarto Potere? Il caleidoscopico monumento di Welles è uno dei pochi film su una vita che riesce a portarci attraverso le sue mille sfaccettature e il gioco di specchi al mistero di una vita. L'escamotage Rosabella, che pare puerile, è appunto la forma della parola segreta che ognuno si porta nella tomba. I realizzatori di biopic seri dovrebbero accettare i limiti di questo sottogenere perverso; o altrimenti realizzare spassi come la biografia di Schubert con Al Bano o le "false" biografie di Ken Russell. Invece da parte di chi narra e da parte del pubblico voyeur e credulone la biografia filmata è attesa, agognata; siamo certi che la tela immortalata ci restituirà la soluzione all'enigma o perlomeno ci farà godere un po' rimaterializzando idoli defunti. (Spettatori di bocca oltremodo buona). E in quanto a rimaterializzazione Geoffrey Rush ci dà un saggio da manuale: il suo Peter Sellers è mimetico fino all'ossessione. Rush ha fatto quello che a Sellers non è mai riuscito; travestirsi da Peter Sellers. Ed è davvero bravissimo. Ma questa bravura pare inutile in un film dove gli altri sosia sembrano manichini (John Litghow come Blake Edwards, Charlize Theron come Britt Ekland, Sonia Aquino nell'ardua impresa di somigliare all'irripetibile Sofia nazionale, e comunque Sonia Aquino è una bellissima donna); manichini che vengono calati in scena ome magiche apparizioni, rivelandosi posticci. Rush invece impressiona: vestito da Stranamore mi ha fatto balzare dalla sedia. Anche nei panni dell'immondo personaggio del torero Bobo ("Il magnifico Bobo", forse il punto piu' basso della carriera di Sellers) c'è da restare allibiti. Peccato che Rush sia spesso in occhiali poichè il trucco ha realizzato gli stessi occhi di Sellers, la carta d'identità di ogni uomo. . Non che Hopkins non tenti di svincolarsi dal tran tran biografico, inseredo curiose e azzeccate incursioni di Sellers/Rush, travestito come i personaggi fondamentali della sua vita (prima il padre, poi la madre etc..) a cui continua a dar vita e a dire le parole capitali; come a dire del vano/non vano tentativo di un attore di dare vita a ciò che è morto. Si potrebbe vedere come una riflessione sul biopic in toto ma non voglio iperanalizzare....ma ciò non compensa il ritratto del sellers privato, dove le scene madri sono sintesi visive delle sue isterie, paranoie, edipo, droghe e infarti etc. Partiamo con gli esordi radiofonici per passare ai trionfi cinematografici, gli amori folli per Sofia Loren, il rapporto con la madre (edipo, era ovvio) e con la moglie che, anche dopo il divorzio avrà a che fare con questo bambino-adulto. Ripercorriamo la carriera dagli esordi radiofonici per passare ai trionfi in patria con le commedie "statali" tipo quelle di Mario Zampi, al rapporto con Kubrick, che credo considerasse Sellers un oggetto pronto per ogni evenienza, per giungere alla "Pantera rosa", forse l'unico capitolo cinematografico della sua carriera che lo ha fatto amare dagli italiani (che generalmente lo odiano). Purtroppo, a parte un richiamo "scatologico", del suo capolavoro ,"Hollywood party", questo film così profondo dietro le vesti di commedia, si tace. forse non c'era alcunchè di rilevantemente scandalistico su cui filmare. In compenso, alla metà del filn abbiamo la presenza di "Being there-Oltre il giardino", sia che si tratti del volume in mano al suo fattucchiero (Stephen Fry) sia che lo realizzi, il progetto tanto agognato da Sellers è sempre sottotraccia. Chance il giardiniere...un vuoto che travolge le altre vite; e Sellers soffriva di non avere una sua personalità. E desiderava spogliarsi di tutti i suoi travestimenti... .......................................................................................................................................................................... Certe volte mi verrebbe da promuovere una petizione per abolire il biopic ma anch'io ci casco sempre; anch'io voglio che La Morte Al Lavoro rimetta in vitta i morti...ma come sembrano misere le loro vite al cinema... p.s.: a proposito! era piu' bravo Peter Sellers o Alec Guinness?

8.1.07

cuong vu e il gallo rosso

L'EVENTO (scusate la parola) è semplicemente grandioso; le aspettative altissime. Il risultato certamente egregio. Il grande trombettista vietnamita CUONG VU (trombettista del quartetto YEAH NO di Chris Speed e dell'ultima formazione del PAT METHENY GROUP) ospite del quartetto MICKEY FINN. Musicista affine per sensibilità ai mondi del Gallo Rojo e uno dei prediletti dagli stessi in alcune date davvero imperdibili. Qui sotto l'elenco degli appuntamenti. MICKEY FINN plus CUONG VU italian tourcuong vu_trumpet/fx_enrico terragnoli_guitar_giorgio pacorig_rhodes/fx_danilo gallo_acoustic basses_zeno de rossi_drums january 200720_pinocchio jazz club_firenze21_feedback_foligno_pg22_cafetteria del centro_foggia24_teatro pasolini_cervignano del friuli_ud25_jazsbo_sovizzo_vi26_il torrione jazz club_ferrara_with alfonso santimone_synths/electronics27-28_recording session_artesuono studio_udine29_piccolo teatro carambolage_bolzanowww.elgallorojorecords.co http://www.cuongvu.com/ www.myspace.com/mickeyfinn4 MICKEY FINN _Dudek! _EGR314-10 Musica al suo stato piu' puro. Improvvisazione intesa come metodo compositivo collettivo ed istantaneo. Segni sonori asciutti come aforismi Zen lasciati cadere su pulsazioni ipnotiche e febbrili. Squarci di una psichedelia nuova, dalla valenza visuale, cinematografica. Diluizioni di suono trovate con un istinto killer per proporzioni e colori. Spostamenti in tempo reale guidati solo da radi ma nitidissimi punti di riferimento micro-tematici.La chitarra di Enrico Terragnoli e' una scatola dei suoni dagli illimitati doppifondi. Il Rhodes di Giorgio Pacorig si smaterializza per emanciparsi dai limiti della propria letteratura tradizionale. Il basso di Danilo Gallo si aggira scuro dalle parti delle budella e il drumming di Zeno de Rossi e' qui davvero imprendibile. Music in its purest state. Improvisation intended as a method of instant collective composition. Sonorous symbols which are as bare and essential as Zen aphorisms are dropped onto hypnotic and feverish pulsations.Gashes of a new psychedelia, with a visual valence that is cinematographic. Dilutions of sound meet with a killer instinct for proportions and colours. Displacements in real time, guided only by sparse but very distinct micro-thematic reference points. Enrico Terragnoli's guitar is a box of sounds with unlimited secret compartments. Giorgio Pacorig's Rhodes distances itself from the limits of its own tradition. Danilo Gallo's bass meanders darkly around the gut and Zeno De Rossi's drumming here is absolutely unbeatable. thanX (Giorgio Signoretti)

6.1.07

Pollo senza aver scelto

ANNUNCIO!!!!
mercoledì 10 gennaio dell'anno dispari 2007 al TORINO@NOTTE
EL GALLO INVOLUNTARIO in concerto
FRANCESCO BIGONI; SAX TENORE
PIERO BITTOLO BON; SAX ALTO E BARITONO
DANILO GALLO; CONTRABBASSO
FRANCESCO CUSA; BATTERIA
ORARIO: 21.00 CAFFè tORINO, cAMPO s.lUCA
OVVIAMENTE...IMPERDIBILE!!!!

DALLA FORESTA DEI SUONI

Ricevo e volentieri pubblico questo programma/comunicato riguardante una storica e ancora viva (piu' che mai viva) emittente "altra" della provincia.
Radio Sherwood appartiene al mio immaginario della pubertà: ricordo una grande scritta a spray che ne pubblicizzava le frequenze assieme ad uno stilizzato diegno di Robin Hood tratteggiato sul muro a fianco della mia scuola superiore.
Ricordo anche che solo lì si riascoltavano i King Crimson e i Led Zeppelin (ma anche gli esecrati cantutori).
Nel bene come nel male radio Sherwood è stata una voce antagonista di questi ultimi infausti decenni. Non sempre condivido le forme e i contenuti (quasi mai le musiche trasmesse) e mi sento distante da certe venature "Trendy" che la radio ha assunto.
ma davvero a tutt'oggi resta una delle poche voci fuori dal coro...e sono ancora tempi duri!!!!
ZERIMO I ANNI 70....
laboratorio morion presenta: la redazione locale di radio sherwood a venezia. venerdì 12 gennaio 2007 E’ l’autunno del 1976, da Vicolo Pontecorvo 1/a a Padova sale nell’etere il primo segnale di una piccola radio libera: Radio Sherwood. Sono passati più di trent’anni. Radio Sherwood si è trasformata ed è cresciuta: oggi trasmette in FM nelle provincie di Padova, Venezia Treviso, Belluno, Vicenza, Rovigo, in streaming audio dal sito ww.sherwood.it e su satellite come global radio attraverso il progetto di global project (www.globalproject.info). La foresta di Sherwood ha accompagnato e continua a farlo, con musica, informazioni, sperimentazioni culturali le lotte, i desideri ed i sogni raccontati da migliaia di voci: un’altra verità alternativa alla comunicazione ufficiale. Una foresta in continua espansione. Oltre agli storici studi di Vicolo Pontecorvo a Padova (anche questi in espansione proprio in queste settimane) si sono aggiunte alcune redazioni locali, quella di Marghera, presso Officina Sociale in Via Fratelli Bandiera, 45, quella di Vicenza, Presso il Nuovo Capannone sociale in Via dell’Edilizia 128 ed ora anche quella di Venezia, presso il Laboratorio Morion. Esperienze locali che hanno saputo dare voce alle lotte e alle notevoli esperienze culturali in atto nei diversi territori del nord-est: come nel caso dell’assemblea permanente contro il Dal Molin che a Vicenza ha trovato proprio negli studi vicentini della radio un punto di forza e di rilancio per le iniziative a livello locale e nazionale. Non è la prima volta che Sherwood trasmette da Venezia: era successo nel 1976, negli studi situati alle Carampane, poi con intermittenza negli ultimi anni l’esigenza e il desiderio di tornare a trasmettere proprio dalla città lagunare. Di dare voce a quanti e quante ogni giorno sono protagonisti delle lotte per il diritto alla casa, contro la grande opera Mose, per la condivisione dei saperi, contro ogni forma di proibizionismo, di dare spazio alle realtà studentesche, alle sperimentazioni musicali e artistiche, alle iniziative culturali promosse dalla libreria ca’ libro 9. Un’esigenza che si concretizza al piano superiore del laboratorio morion. Un ulteriore sforzo da parte degli attivisti del centro sociale veneziano, che venerdì 12 inaugurano l’apertura della nuova sala dello spazio occupato. Una sala che da anni non veniva utilizzata è stata recuperata, ristrutturata e attrezzata per la redazione locale di Radio Sherwood. Le trasmissioni “on air” partiranno da subito. Accanto alla parte informativa, rassegna stampa e notiziario, in diretta ogni martedì dalle 18.00 alle 19.00 down town, trasmissione sugli eventi culturali e musicali del veneziano, ogni settimana liberalarte a cura del laboratorio morion sulla scena indie rock italiana e non solo. Questo è solo l’inizio. Per info: venezia@sherwood.it Programma di venerdì 12: ore 20.00 sherwood_spritz-time ore 21.00 proiezione del film documentario di Guido Chiesa “Alice è in paradiso” (Fandango, 2002) sull’esperienza di Radio Alice, emittente bolognese concepita nel 1975 proprio nel bel mezzo dell’esplosione delle cosiddette radio libere. Guido Chiesa racconta “con materiali di repertorio di ogni tipo e provenienza (tra cui alcuni inediti legati proprio alle vicende della radio), la babele di Alice attraverso storie e atmosfere che ci permettono di stabilire nessi e cortocircuiti tra presente, passato e futuri possibili”. a seguire video-intervista a Vilma Mazza voce storica di Radio Sherwoode poi dj-set a cura di Max di Blas, Radio Sherwood

L'OTTAVO RE

...e pensare che da grande voleva darsi all'ippica!!!! non si arriva ottavi senza aver prestato giuramento alla gran loggia dei GIANNI CHI!!!! phisique du ròle
VOLEVO rendere tutti voi partecipi del lieto evento: il mio coinquilino, la persona che ha la fortuna di abitare con me, si è classificato ottavo tra i 10 migliori nuovi talenti nel referendum che la rivista "Musica Jazz" indicead ogni fine anno.
Io credevo ci fossero limiti di età per essere dichiarato miglior nuovo talento ma si vede che mi sono sbagliato: anche a 90 anni (l'età del Gallo) si puo' avere un destino da ventenne!!!!
In bocca al lupo Gajo!!!!

4.1.07

novità editoriali

START!
L'anno vecchio è finito ormai...e il nuovo si apre con una sorpresa: è uscito il volume di Paolo Ganz sulla sua lunga carriera. Il titolo è NEL NOME DEL BLUES e sicuramente conterrà succulenti resoconti su' e giu' per la Penisola e...oltre!!!!
Sul link seguente http://www.italianharp.it potete sapere tutto su quest'uscita ed altro.
Attenzione!!! Catfish scrive molto bene e rischiate di restare catturati dalla sua prosa....
Mi permetto di ricalcare il suo bollettino dimodochè chi volesse sentire Paolo in concerto sà dove andare:
E' con grande soddisfazione che vi presento la mia ultima fatica! Nel Nome del Blues è il libro che racconta la mia storia di musicista, raccoglie il meglio di vent'anni di avvenure On the Road, fatti stravaganti, a volte surreali, aneddoti e molto altro! In questi primi mesi del 2007 verrà presentato in verie città d'Italia e, naturalmente, nei corso dei miei concerti. Può essere ordinato direttamente al sottoscritto (rispondendo a questa mail) oppure ad Italian Harp (http://www.italianharp.it/) che dispone di un ottimo servizio di vendita on line. Il costo (in qualsiasi caso) è di €10,00 (+€3,00 spese di spedizione). Concerti Sull'onda di questo avvenimento per me importante il 2007 parte alla grande con alcuni appuntamenti sicuramente degni di nota: Paolo Catfish Ganz Trio Paolo Catfish Ganz: Vocal & Harp Ale Voltolina: Guitars & Vocal Cristiano Da Ros: Double Bass Venerdì 19 gennaio ore 18:00 Centro CandianiPiazzale Candiani Mestre interventi di Rino DE MICHELE & coro, Paolo GANZ, Sir Oliver SKARDY & Fahreneiht 451, Ferruccio TOFFOLETTO, Paola Brolati, Adolfo Zilliinfo: http://fuoriposto.altervista.org/fuoriprogramma.htm Venerdì 26 gennaio ore 22:00 Antica Birreria Caramel Via Argine S.Marco, 20 Fossalta di Piave (VE) info & prenotazioni: http://www.birreriacaramel.it/ Via Rossi Jazz Club Concerto + Presentazione del libro di Paolo Ganz 'Nel Nome del Blues' Special Guest Marco Carlesso (Drums) Via Rossi Dueville (VI) info & prenotazioni: info@agoraonlus.org Links & Intervista questo mese diversi siti si sono interessati al mio lavoro: ringrazio tutti di cuore e passo semplicemente ad indicarvi i links Amplificatori & Microfoni per Armonica ha presentato 'Nel Nome del Blues' con un'azzeccata recensione dell'amico Bertrando Goio. Vi invito a leggerla su http://www.amplificatoriperarmonica.blogspot.com/ Italian Harp oltre ad essersi reso disponibile a distribuire il mio libro, mi ha offerto la possibilità di avere una rubrica mensile dove scrivere di armoniche, ma anche raccontare di quanto gira intorno alla mia musica. La rubrica si chiama Catfish's Pond e la trovate a questo link: http://www.italianharp.it/ Musica Black ha passato in questi giorni una lunga intervista curata da Angelina Megassini. Eccola! http://www.musicablack.com/ita/musicablack_interviste/intervista.php?id=66 * * * Anche per questo mese è tutto - ma (come sempre) non è poco - quindi aspetto le vostre mail e grazie a tutti coloro che hanno voluto lasciare un segno del loro passaggio sul nuovo guestbook del mio nuovo sito http://www.paologanz.it/ Paolo 'Catfish' Ganz

1.1.07

the end, maifrend

l'ultimo...alla tua, Maurizio
NON E' IL NATALE
che mi porta a parlare del caso di un barbone trovato morto annegato venerdì 29.
Il fatto è che Maurizio F. lo conoscevo e anche abbastanza bene. Chiaccheravo con lui quando lo trovavo a casa (il pontile del 52 di Rialto, direzione s. Marco); mesceva il suo Sovinello in due bottigliette da acqua minerale da mezzo e le riponeva nell'eterna borsa di fibra di plastica che, assieme all'ombrello, erano i suoi fedeli compagni.
Maurizio "maifrend" non era necessariamente simpatico nè suscitava tenerezza; era lagnoso e collerico. Oltretutto si espandeva perfin troppo quando andava nei locali, era polemico e vittimista. Però con me era simpatico e credo che le chiacchere che facevamo un po' lo alleviavano dalla sua pena quotidiana.
Maurizio era un appassionato di musica; infatti io, Ropie, Fede etc. lo avevamo incontrato durante le jam del Torino, dove Jebho, tollerante e gentile, lo accettava senza batter ciglio e lui faceva il tifo per noi musicisti. Almeno fino al momento in cui era stato colto sul fatto nell'attimo in cui praticava il suo hobby preferito: la piccola piromania. In quel frangente jebho non se l'è sentita di accoglierlo piu' e si può capire il suo gesto, dettato da motivi di sicurezza e basta.
Maifrend si entusiasmava alle jam e in particolare per la batteria. Io ero il suo prediletto. Per strada, quando passavo davanti al MacDonald's, suo restaurant prediletto, mi chiamava col grido "BATTERIA ANTIAEREAAAAA" e, oltre ai "due leuri" che mi chiedeva mi inondava di complimenti. "TI NO TI GA GNENTE DA INVIDIAR A TULLIO DE PISCOPO", e, benchè abbia molto da invidiare al batterista napoletano, mi faceva piacere. Posso garantire che non me lo diceva per avere la questua. Comunque quando mi vedeva mi apostrofava di complimenti. Forse ripete ossessivamente che erano belli i tempi quando faceva il tifo per me e Ropie (i suoi prediletti) lo portava a momenti migliori di un'esistenza abitudinaria e on the road allo stesso tempo.
Ci sono due categorie di persone che rispetto; chi sa vivere ttraverso le traversie e chi viene vinto dalla vita. Non si è obbligati a reggere il peso dell'esistenza. A questo mondo si ha il diritto di dire "non ce la faccio" e non perdere un grammo nè di dignità nè di saggezza.
E' la zona grigia, chi è avvolto da false sicurezze, chi vive inconsapevolmente il proprio edonismo conformista da schiavo che disprezzo profondamente. Di solito questa categoria di persone odia i tipi come Maifrend, perchè non sopporta l'essere messa difronte ad un aspetto comunque vivo, vero e possibile dell'esistenza.
Così come non si dà pace per i "vincenti" e pensa che la grandezza spirituale si possa acquistare come un telefonino.
Ho visto, con Patrizia, il cadavere di Maurizio ripescato dal canale della fondamenta della misericordia: non avevo visto che si trattava di lui perchè era coperto. Dal telo di cerata che celava le spoglie spuntavano le sue solite bitorzolute scarpe nere.
il giorno dopo, letto il nome di Maurizio F. sul Gazzettino, tutto si è chiarito. Maifrend se ne era andato, forse scivolato prima di andare a cena in Betania, con qualche Sovinello in eccesso nella pancia e la solita depressione serale.

Agli occhi del mondo

DONALD RUMSFIELD-SADDAM HUSSEIN. Once were friends
BUON ANNO.
in realtà tutti sappiamo che non comincia nulla e non finisce nulla se non i termini del nostro calendario.
Voglio semplicemente segnalarvi questo link che riguarda un video presente su Google
e che tratta di un'ipotesi che a qualcuno di noi sarà venuta in mente. A me per primo.
E cioè che ad essere stato giustiziato dalla legge irachena (...) sia stato un sosia di Saddam Hussein.
Di sosia Saddam ne ha avuti molti e nessuno può impedire il sospetto che a infilare la testa nel cappio sia stato un povero sventurato che ha avuto il dono di somigliare al rais.
Dietrologia? Complottismo? antiamericanismo alla Michael Moore? Forse...forse però è anche vero che gli Stati Uniti non sia una patria di santi e va notato lo stile texano dell'esecuzione.
Viviamo in una società che attribuisce all'immagine il valore supremo, tanto che a volte viene da invidiare i ciechi. La vista è solo uno dei 5 sensi e quello piu' manipolabile, a quanto pare. Pochi resistono ad una coloratissima invitante caramella, ma non si può vedere il cianuro contenuto in essa.
L'America è il paese che dell'immagine, in senso buono come in quello cattivo, ha fatto un'arma di disinformazione e plagio. non è da poco donare agli occhi del mondo, specie quello occidentale, ormai supino all'estetica diseducativa, la morte del babau...ora finalmente la democrazia trionferà e dormiemo sonno tranquilli. Fino al prossimo candidato orco.
NO ALLA PENA CAPITALE