1.11.08

MARIO BAVA, L'IMITATISSIMO

  • Intanto che si avvicina il 4 novembre (data tragica per Venezia in quanto ricorrenza dell'alta marea del '66) siamo in fase di preparazione per la rassegna su Mario Bava, capostipite di tante suzzicanti invenzioni cinematografiche
  • intanto ecco una lista di omaggi internazionali al regista sanremese
  • P.S.: per chi è su facebook ora Cinemavixen ha una sua pagina
  • Tim Burton nel suo Il mistero di Sleepy Hollow cita esplicitamente La maschera del demonio. Inoltre rimase molto sorpreso quando, durante la presentazione del suo film avvenuta a Roma, alcuni giornalisti italiani dichiararono di non conoscere Mario Bava.[6] Quentin Tarantino ha invece dichiarato che dietro ogni sua inquadratura c'è il genio di Mario Bava. Le dichiarazioni di questi registi sono contenute nel documentario trasmesso da Sky nel 2004, Mario Bava - Operazione Paura, diretto da Gabriele Acerbo e Roberto Pisoni. Il documentario contiene inoltre interviste e dichiarazioni di Dario Argento, Daria Nicolodi, Dino De Laurentiis, Ennio Morricone, Roger Corman, Mario Monicelli, Sergio Stivaletti, Lamberto Bava, Roman Coppola, John Philipp Law, Elke Sommer e Alfred Leone.
  • Anche Federico Fellini omaggiò Bava: nel suo Toby Dammit, episodio del film collettivo Tre passi nel delirio, è infatti presente una bambina che ricorda molto quella presente in Operazione paura (che in realtà era un bambino). In realtà l'omaggio pare più in plagio, tanto che Fellini non aveva mai avvertito Bava della sequenza presente nel suo film. Bava si accorse di questo guardando il film al cinema.[1]
  • Roman Coppola girò nel 2001 CQ, inserendo molte citazioni di Diabolik.
  • David Lynch, nell'ultimo episodio della serie televisiva I segreti di Twin Peaks, omaggiò Bava filmando la sequenza in cui l'agente Dale Cooper viene inseguito dal suo doppio malvagio, evidente riferimento all'analoga scena presente in Operazione paura.
  • Tra le altre citazioni da segnalare quella di Arrivederci amore, ciao, diretto da Michele Soavi nel 2005. Soavi ripropone la famosa scena di Schock, nella quale Daria Nicolodi è stesa sul letto e dall'alto la macchina da presa mostra i suoi capelli muoversi in modo strano, ribellandosi alla forza di gravità.

27.10.08

CINEMA CZ-JOHN CARPENTER-HALLOWEEN MARTEDÌ 28 OTTOBRE

Gioventù, arriva l'autunno, coi suoi fascini e le sue depressioni. E' arrivata l'ora solare e il tramonto raggiunge le nostre teste sempre prima:meno luce Situazione favorevole per la sala di proiezione.... Ricominciano le proiezioni al CZ prima di una succulenta rassegna che vede come protagonista indiscusso il principe italiano del cinema bis mondiale e cioè MARIO BAVA alcune succulente proposte tra cui La Maschera Del Demonio, Reazione a Catena,Sei donne per l'assassino etc. etc. ci inchiniamo deferenti alle mode americane festeggiando Halloween con la proiezione del film HALLOWEEN di John Carpenter (1979) capostipite dello slasher movie in America (in Italia lo aveva già inventato Mario Bava, appunto) Domani se riusciamo a rompere il salvadanaio ci saranno vinelli per tutti Mi raccomando, puntuali ore 21, cz95, Centro Zitelle n.95 ingresso gratuito qui a fianco:locandina di Halloween di Carpenter in alto:una celebre scena di Reazione a Catena del 1970 nove anni prima Bava era avanti a tutti

24.6.08

Siamo tutti belli

Siamo tutti belli? Una delle grandi calamità degli anni 90 è stato l'imperversare della mentalità new age in Italia; libri, terapeuti, convention...soldi da sborsare. Che pure io ho sborsato alla ricerca di uscire fuori da non so nemmeno cosa. Guai a fidarsi di chi ti propone di realizzare i propri desideri senza tenere conto del tuo essere. Tutto è possibile? Il tutto è ciò che è connaturato al tuo essere; sarebbe come se decidessi a quest'età di diventare tenore lirico. Basterebbe un training alla Anthony Robbins, uno spietato autoconvincimento con delle tecniche mantriche in modo da creare delle connessioni neuronali che indirizzano la tua mente ad uno specifico obbiettivo? E anche se riuscissi nell'intento che ne sarebbe della mia vera essenza? Davvero sarei a mio agio in frac a reggere la mano di Violetta Valery mentre sta tirando gli ultimi? Dannazione: la gente è davero disperata e nessuno di noi sa dove sta andando questa barca. Prendiamo la povera Amy Winehouse: i tabloid e internet sono infarciti delle desolanti immagini della cantante londinese nelle condizioni più terrificanti. Devo essere sincero: a me dispiace per questo piccolo talento dalla voce simile a Dinah Washington e le cui canzoni nel panorama desolato della musica pop fanno la figura dell'Oro del Reno tra i cantoi di osteria. Amy Winehouse non è niente di nuovo, è tutto già sentito e anche nella maniera condensata e controllata con cui ti propongono il già sentito oggi. Ma è un già sentito certamente di buonissimo livello e la sua intensità di interpretazione risulta abbastanza onesta. E poi, ha una carta in più: è considerata brutta. E lei non fa nulla per diventare più bella, anzi. E in un universo di pseudobellezze mediocri (anche la greande bellezza spaventa i mediocri come la bruttezza) il suo aspetto assume i connotati del coraggio e della trasgressione. Non le droghe o l'alcool ma ciò che sembra. Tra l'altro secondo me, nonostante gli orrendi tatuaggi, nonostante la capigliatura bizzara, nonostante oggi sia meno di un cencio bagnato è un volto interessante e attraente nella sua caratterizzazione accentuata.

21.6.08

101 post

Ciao a tutti, son stato assente per motivi artistici, diciamo, e non ho aggiunto una riga a questo mio piccolo blog. Giovedì 19 la DON CICCIO PHILARMONIC ORCHESTRA, band di cui faccio parte da un anno 'satto 'satto (www.myspace.com/doncicciophilarmonicorchestra) Personalmente trovo terribile comunicare al microfono i collegamenti internet dove è possibile ricevere info su un artista; una volta non si dava il telefono o l'indirizzo del management E' una mia fisima lo so; ma sentire "per saperne di più www www!" mi fa l'effetto di essere complice di una televendita; d'altra parte pare che non se ne possa fare a meno di questa forma di pubblicità oggi come oggi. Sapete, sogno una band che suoni in cantine, che usi strumenti alla bisogna e tragga da essi suoni differenti, poveri, magri che non usi il click che si vesta con stile artificialissimo e non con la falsa normalità di mtv (oggi vedevo i coldplay e la nuova, brutta canzone e le loro barbette le loro pelate e penso alle maschere povere ed ingombranti della Magik Band, al muso da trota del Capitano e a tutto ciò che della sua arte è sedimentato dentro di me) (O la ricercata ritrosia di Nick Drake, sfociata nel male del secolo nuovo. Sembra che Drake fece solo 24 concerti per poi evitare come la peste il palco. Problemi ad accordare la chitarra (una Guild con corde di budello con la quale Drake esplorò decine di accordature aperte). Ho letto che agli esordi si esibì con un gruppo di donne vestite con ricercati boa di piume di struzzo. Immagino l'elegantissimo, affascinante gigante di Tanword sussurrare compassatoR iver Man circondato da queste bellezze in piume.) C'è una persona che mi è molto cara che si avvicina a questo mio desiderio ed è un collega di strada musicale, Marco Quaresimin, contrabbassista. Anche lui www.myspace.com/marcoquaresimin forse la nosra idea di povertà è leggermente differente (io mantengo sempre qualche cosa di sontuoso e lussureggiante in Marco è più stretto e acido come di limone) ma credo ci si possa incastrare in qualche modo. Io ammiro la sua povertà diversa dalla mia; forse anche lui fa così con me...non so Sono preoccupato per Venezia; questo da anni ma oggi siamo al post apocalisse. Venezia è diventata brutta e volgare, simulacri degli antichi palazzi che sino agli anni 80 scintillavano, sembrano un enorme set dismesso. Gente brutta, televisionizzata, droghe che fanno incattivire, studentariato comunista/consumista della parola del Che e di Raffaella Carrà, in un ossimoro culturale che non accetto assolutamente (mischiate gli elementi e avrete l'effetto di implosione così inutile oggi che ci vorrebbe il fuoco e le fiamme) alcool; sempre stato ma adesso non si tratta del vino che i veneziani non hanno mai saputo scegliere ma delle birre nella plastica. Il reggae imperversa anche se è un po' scemato (e meno male non se ne può più). Parola d'ordine "SKY" per le partite, anche in case insospettabili non ho chiesto io questi anni tiepidi; mi sono accodato alla scia ruggente quand'essa stava per morire e sto accostando scansando tutta questa mediocrità

3.6.08

Don Ciccio in erbria a rialto 6/6/08

Il 6 giugno la Don Ciccio philarmonic orchestra presenterà il suo primo cd. Tutto questo nel contesto di un progetto a cura del servizio civile di Venezia intitolato "Tutt'altra musica" Venerdì 6 giugno, a partire dalle ore 18.30, in Erbaria a Rialto, si svolgerà "Servizio Civile: tutt'altra musica", evento musicale a cura del Gabinetto del Sindaco e del Servizio Civile del Comune di Venezia, in rete con l'Associazione Metropolitana e altri enti di servizio civile del territorio. Ospiti principali della serata saranno i "Mercanti di Liquore", trio acustico le cui canzoni spesso fanno da sfondo agli spettacoli di Marco Paolini e che hanno unito un'irresistibile carica musicale ad una scelta di testi d'altissimo livello. Lo spettacolo musicale sarà anticipato dalla performance del "Teatro Degli invisibili", che animerà il campo dell'Erbaria con giocolieri e illusionisti. Alle ore 20 inizierà il concerto: prima dei Mercanti, saliranno sul palco due band emergenti, i "Folletti del Grande Bosco" e la "Don Ciccio Philarmonic Orchestra". I Folletti, provenienti da Rovigo, propongono uno spettacolo folk di brani propri della migliore tradizione del genere, mentre la Don Ciccio si esibirà in una performance che alterna ritmi ballabili e musica d'ascolto. Salvatore Esposito e Monica Zuccon di Café Sconcerto conducono la serata, dando voce ai giovani che testimonieranno l'esperienza dei volontari, con l'obiettivo di promuovere il Servizio civile nazionale e la possibilità di parteciparvi attraverso il Bando di selezione dei volontari, in via di pubblicazione. Per informazioni più dettagliate sul Servizio Civile Nazionale è possibile contattare l'Ufficio comunale del Servizio Civile scrivendo a servizio.civile@comune.venezia.it o telefonando allo 041/5072960. Questo l'annuncio del comune; ora è vero che la Don Ciccio ha brani ballabili e brani d'ascolto ma non essendo un juke box non può selezionare twist e De Andrè, Beethoven e Rita Pavone. La Don Ciccio propone dei brani ORIGINALI dove all'intero di ogni brano ci sono ballabili d'ascolto o ascolti da ballo in un tutt'uno specifico che bene o male che sia è la nostra musica

30.5.08

6 giugno Erbaria di Venezia DON CICCIO IN CONCERTO

6 GIUGNO 2008 ERBARIA DI VENEZIA FOLLETTI DEL GRANDE BOSCO DON CICCIO PHILARMONIC ORCHESTRA MERCANTI DI LIQUORE IN CONCERTO

GRAVIDANZE ISTERICHE AL CINEMA VIXEN

i martedì della prossima settimana, martedì 3 e martedì 10 giugno, al CZ95 (Centro Zitelle, giudecca n.95) saranno occupati da una minirassegna intitolata "FRUTTO DEL TUO SENO". Tema principale le nascite di bambini alieni. I due titoli sono piuttosto importanti ed affascinanti.
"il villaggio dei dannati" (1960, tHE VILLAGE OF THE DAMNED) tratto dal romanzo "I figli della mezzanotte" di John Wyndham è un piccolo gioiello di un regista di origine tedesca abbastanza misterioso.
Pubblico la piccola biografia reperibile su FILM.IT:
" Nato nel 1920 a Berlino, giunto in gioventù a Londra con la sua famiglia per sfuggire alle persecuzioni naziste, iniziò la carriera come regista televisivo per la Bbc, quindi si dedicò al cinema lavorando per la Mgm in Gran Bretagna e negli anni Settanta si ritirò a vivere nel sud della Francia, dove acquistò un hotel e un ristorante. Tra i suoi film figurano "Uno straniero a Cambridge", "La gang del kimono", "Balletti rosa" e "Le donne nel mondo di notte". Il suo cult "Il villaggio dei dannati" (1960), fu seguito da "La stirpe dei dannati" (1962).

Gli indimenticabili bambini dagli occhi luminosi e dai capelli albini sono entrati nella memoria cinematografica collettiva, così come indimenticabile è la performance del protagonista George Sanders. Negli anni 90 John Carpenter ha fatto un brutto remake di questo film, senza il fascino british dell'originale e senza l'inquietante sensazione di terrore prodotta senza effetti speciali.

Il secondo titolo, "Brood- La covata malefica" (1979) è un, naturalmente inquietante, classico del primo periodo del regista canadese David Cronenberg. Un film gelido e cupo di cui non può essere dimenticata la scena agghiacciante del parto di Samantha Eggar.

Vatti a fidare dei bambini....

Inizio proiezioni: ore 21

Ingresso libero

Il centro Zitelle è raggiungibile con i vaporetti della linea 2/41/42, fermata Zitelle della Giudecca

info: nicoladrago@gmail.com

3493204354

26.5.08

4 PESCI FRITTI PER FABIO RANGHIERO

ricevo or ora la lieta notizia che Fabio Ranghiero, pianista e organista col quale ho avurto il piacere di suonare anni fa, ha realizzato il cd della sua band 4 FRIED FISH mi risulta impossibile non comunicare la lieta notizia anche a voi lettori del mio modesto blog allego links che Fabio mi ha inviato per saperne di più è un'occasione imperdibile per chi ama 'o blues http://musicalblog1.blogspot.com/search/label/Four%20Fried%20Fish http://www.fourfriedfish.net/catfish.html# www.myspace.com/fourfriedfish

riprendo in mano il mio blog

a quando risale il mio ultimo post? ad un bel po' di tempo fa ormai; c'è stato un momento in cui questo mio travagliato blog, che sembra sia anche diffamatorio nel titolo (ma il latore della diffamazione deve darmi prova che è falso quel che affermo io e vero quel che afferma lui e avrebbe non poche difficoltà, anche in mano ad avvocati) aveva bisogno di tacere. Non perchè non ci fosse niente da comunicare ma anzi, perchè la troppa carne al fuoco non mi dava tregua. Poi ci son momenti in cui tenere un blog non ha senso, non è il momento nè di fermare nè di riflettere sugli avvenimenti. Bene, conclusa la prolusione apro le danze... Novità: un mese fa, circa, el me paron GIOVANNI DELL'OLIVO ha ritirato le copie del nostro cd, intitolato "LAGUNARIA" 12 brani tratti dal repertorio veneziano riadattati da GIOVANNI DELL'OLIVO e ALBERTO D'ESTE, che sono il primo la voce e le corde del progetto, il secondo pianista e tastierista. Gli altri musicisti del gruppo presenti nel cd sono ALVISE SEGGI al contrabbasso e basso elettrico e ME MEDESIMO alla batteria affiancato nella percussione da ALESSIO BENETTI. Quest'organico vede dal vivo la presenza di VERONICA CANALE del gruppo NOSSE BAENGHE alla fisarmonica. Le guest in studio sono state invece RICCARDO ALFARÈ al violino e, stella tra le stelle, SANDRA MANGINI alla voce sui brani "PIANZE EA MARE"e "TI PASSI DE GIORNO DA PORTO MARGHERA". Presenza straordinaria quella di Sandra, carismatica e potente, che nelle date in cui interverrà propone anche una straordinaria "Passione" e il mitico "Canto dei batipali" tutta da sola. Presenza medianica e risolvente di guai impicci casini, nonchè propietario della scenografia e inventore della "MACHINA DEE SPUSE" il mitico RAUL GIROTTO, che dio lo benedica. Immagini fantasmatiche di PIERO BAREL LAGUNARIA sarà in concerto al teatro delle Voci a Treviso mercoledì 28 maggio, dopodomani Riporto il comunicato stampa del comune di Treviso: COMUNICATO STAMPA TEATRO DELLE VOCI - TREVISO Mercoledì 28 maggio, ore 20.45 LAGUNARIA Rielaborazione di testi e musiche popolari veneziane di Giovanni Dell’Olivo Giovanni Dell’Olivo chitarra classica, bouzuki, mandolino, oud, saz, voci Alberto D’Este pianoforte, armonica melodica, tastiere Alvise Seggi contrabbasso, basso elettrico Giovanni Natoli batteria, percussioni Alessio Benetti darbuka, tammorra, tamburello, percussioni varie Veronica Canale fisarmonica Sandra Mangini voce La musica popolare veneziana rivisitata in chiave moderna è in scena mercoledì 28 maggio, al Teatro delle Voci con lo spettacolo Lagunaria, suoni ed immagini della laguna di Venezia. Arriva a Treviso il viaggio del cantautore e chitarrista Giovanni Dell’Olivo, alla guida di un inedito ensemble che mescola il fascino della tradizione all’interpretazione moderna aprendosi alle calde culture dell’Oriente. Mediante l’intervento dei più diversi strumenti musicali provenienti dall’Area mediterranea,dalla Grecia al Salento, fino alla Spagna, al Portogallo ed alla Turchia, il progetto musicale riscrive in chiave contemporanea alcuni dei brani più famosi del repertorio veneziano. Il progetto Lagunaria nasce dall’idea di riproporre in chiave di contaminazione alcune canzoni popolari veneziane. La fonte primaria da cui gli artisti hanno tratto ispirazione è rappresentata dal materiale pubblicato dal Canzoniere Popolare Veneto negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, nonché dalle antologie di testi di canzoni popolari veneziane del Bernoni edite da Filippi. Prima di tutto questo, Lagunaria è frutto di una passione nata dall’ascolto diretto della musica sia nella sua interpretazione codificata ad opera dei capostipiti del genere (fra tutti Luisa Ronchini, Emanuela Magro, Alberto D’Amico, Gualtiero Bertelli), sia nella ormai sempre meno frequente tradizione orale, in occasione di feste popolari quando le generazioni si incontrano e i vecchi raccontano ai giovani in forma di canzone un mondo che si è perso e di cui loro sono stati testimoni oculari. Il nucleo di canzoni su cui si basa Lagunaria è costituito da vilote sette\ottocentesche, prevalentemente provenienti dai sestrieri di Castello e Cannaregio. La vilota è il canto tipico con cui le donne veneziane si accompagnavano durante il lavoro domestico cui erano assegnate e che si distingue per la forma metrica a endecasillabi e per le tematiche trattate, prettamente a sfondo amoroso, a volte con accenti picareschi a volte tragici, a seconda che il tema tratti l’amore non corrisposto, il malpartito o il compagno perduto in mare. Accostando questi racconti emerge l’affresco dettagliato e intimo di una società vista dal punto di vista delle donne alle prese con le difficoltà e le miserie della vita, al ritmo domestico del filò, che a tratti rivela una capacità espressiva e una tragicità sorprendenti. La musica che accompagnava queste canzoni, differentemente da quanto è accaduto per altre tradizioni, è andata in buona parte perduta. Pertanto, salvo per alcune eccezioni, ciò che rimane a livello di documentazione scritta sono solo i testi, a volte frammenti di melodia ma non molto altro. Così, dove necessario, i musicisti hanno potuto comporre ex novo, pur mantenendo un’unità stilistica coerente con l’impianto delle musiche esistenti. Oltre agli strumenti tradizionali della musica popolare nostrana, sono stati introdotti alcuni strumenti come il bouzuki, il mandolino, l’oud, il saz, la tammorra per creare a partire dai suoni e Canzoni contenute in "LAGUNARIA" 1)Quanti ghe xe 2)Semo giunti rivai 3)Ponte dei pugni 4)La letera d'amor 5)Me vogio maridar 6)Dona lombarda 7)Tiorte i remi e vuoga 8)Pianze ea mare 9)Fame la nana 10)La bela mariotin 11)Il primo furto da me compiuto (Nero nero) 12)Ti passi de giorno da porto Marghera Il lavoro è dedicato alla memoria di Guido D'Este e moralmente anche alla grande interprete di questo repertorio e cioè l'indimenticata Luisa Ronchini