24.3.06

appuntamentiCONLAstoria

Ciao Signors, allora le cose , come spesso accade a Venezia si sono adagiate. Una nota positiva la ripresa dei concerti al Torino gran caffè (si chiama davvero così); dopo il mercoledì con i singum project questa settimana abbiamo avuto ospiti Enzo Zirilli alla batteria e Francesco Bigoni al contralto. Se si vuole, la qualità si trova.... Attendo presto adesioni per l'associazione; spero che la cenere non abbia spento i fuochi perchè nulla è cambiato in questi giorni Vi segnalodue appuntamenti: martedì 28 marzo, al Centro Zitelle della Giudecca ci sarà il consueto incontro con Max Bustreo; si racconterà la storia delle jam session ma, soprattutto, si suonerà. Tutti i musicisti sono invitati. Il secondo è questo che segue: Elliott Sharp Compositore (composizioni eseguite da Ensemble Modern, Kronos Quartet, Zeitkratzer…) e polistrumentista (sax, clarinetto basso, chitarra, computer…) è una delle intelligenze musicali più brillanti del momento, ha piena confidenza con ogni linguaggio musicale, da quello delle avanguardie di derivazione “classica” (è stato allievo di Morton Feldmann) al iazz e blues. Sharp terrà un seminario-performance presentando il proprio lavoro lunedì 27, dalle ore 15,30 alle 18 a Ca’ Duodo Barbarigo Venezia S. Marco 2508 (fondamenta Duodo, vicino S. Maria del Giglio e sala corse (suonare campanello Hollenbach)) Ingresso gratuito, per invito Per informazioni: goldoni@unive.it, 3281365589, info@res-net.org, 3405521334, 0415289029 Ciaoooo!!!!

17.3.06

RolANd CirCUs

ciao signors, a Venezia come si sa dalle esperienze passate dopo un po' qualunque questione, anche di grave importanza, vanno a nanna presto, grazie all'atteggiamento passivo degli indigeni, in paricolar modo dei diretti interessati (me per primo). Allora, NON PERDIAMO D'OCCHIO LA QUESTIONE ASSOCIAZIONE!!!!! Il tempo a Venezia è scaduto da un pezzo!!!! Approfitto del mio blog per vincolarmi ANNUNCIANDO LA NASCITA DI UN MIO PROGETTO DENOMINATO ROLAND CIRCUS. Vorrà essere un omaggio al magico mondo del Grande Rashaan Roland Kirk e proporrò esecuzioni e festa, circo e pensiero, lacrime e sorrisi in quello che sarà un gruppo festa mobile.. firmo questo contratto con i veneziani se mi si consente!!!!!

14.3.06

SiaMo aLLe SoLitE

Martedì, 14 Marzo 2006 SANTA MARGHERITA Il tribunale infligge un’ammenda al titolare del Cafè Blue in Crosera San Pantalon per un episodio di 2 anni fa Musica alta: 300 euro al bar e il Comitato esulta Trecento euro di ammenda per la musica a volume troppo alto dopo mezzanotte. Li ha inflitti il Tribunale, in sezione monocratica, a Ivan Rizzi, titolare del pub Café Blue, in Crosera San Pantalon a Dorsoduro. La sentenza è stata emessa ieri mattina a Mestre, dal giudice Fabio Moretti, a conclusione di un processo che ha visto in qualità di testimoni cinque abitanti della zona. La notte rumorosa risale al 28 febbraio di due anni fa. La musica eccessiva aveva infastidito i risedenti: furono chiamati i vigili urbani, i quali accertarono la violazione e trasmisero gli atti alla procura. Soddisfazione per la sentenza di ieri sono stati espressi dal Comitato di Santa Margherita e San Pantalon presieduto da Marco Bettini, che riunisce alcune centinaia di abitanti della zona, esasperati da anni di concerti, musica notturna e dal rumore provocato dagli avventori dei numerosi locali che si soffermano a chiacchierare fino a tarda ora e a bere all'aperto, disturbando il riposo delle persone che abitano nelle vicinanze. «Sono favorevole ad aree dove i giovani possano divertirsi fino a tarda ora, ma bisogna localizzarle lontano dalle abitazioni, per esempio a San Basilio - dichiara uno dei promotori del Comitato, Maurizio Crovato - Non è possibile essere costretti a non dormire tutte le notti!» Il limite di rumore da rispettare fino alle 23 è di 60 decibel, che diventano 50 per le ore notturne successive. Ma troppo spesso questi livelli vengono superati. Nei mesi scorsi il Comune ha vietato la musica dal vivo in alcuni locali, dopo che i vigili urbani hanno accertato l'eccessiva rumorosità dovuta in particolare agli impianti di amplificazione della musica.La sentenza del Tribunale di ieri è la prima che ha inflitto un'ammenda ad uno dei contestati locali della zona di San Pantalon e Santa Margherita. (dal Gazzettino del 14 marzo 2006) Ci risiamo: ancora una volta musica, amplificazione, volumi, orari vengono mescolati in un calderone a senso unico giusto per gettare fumo negli occhi e accontentare gli animosi lettori del nostro Sovrano quotidiano. Che ognuno abbia diritto a non vedere violata la propria libertà è sacrosanto ma ditemi, cosa c'entra l'amplificazione (che può essere tenuta minima giusto per farsi sentire quel che basta), la mezzanotte (la musica dalk vivo finisce sempre alle undici), santa Margherita (se il comune volesse il decentramento ci sarebbe da quel dì ma chissà che pastette ci saranno sotto...) davvero troppe volte questi giornali, questi cittadini...questi "giovani"... FACCIAMO L'ASSOCIAZIONE!!!!

SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAA

CIAO A TUTTI IN BREVE ARTISTI FACCIAMO L'ASSOCIAZIONE, PRESTO!!!!

10.3.06

UnPLUggED

Vi segnalo questo appuntamento al "Torino" per mercoledì 15 marzo. Il "Singum project" è un progetto che omaggia la musica del grande Charles Mingus. Questo progetto è realizzato da musicisti veneziani come Alvise Seggi, Alberto Vianello e Piero Bittolo Bon ed è stato uno dei primi casi di gemellaggio musicale con artisti provenienti da altre città, quali Pasquale Mirra, intrepido vibrafonista salernitano, Beppe Scardino, tonitruante baritonista da Livorno e Marcello Benetti, solare batterista miranes/bolognese, amante delle tre T (una è tamburi, delle torri gliene frega ben poco). Il Singum project è un gruppo realmente vitale che, all'analisi dell'opera mingusiana, accosta sempre una vivace, selvaggia carica emotiva durante i concerti. Hanno di recente inciso un album di prossima pubblicazione. Nel segno di Mingus, appunto.

CULTURA è VITA (ANCHE DAL BASSO)

CIAO sIGNORS, per motivi personali sono stato un po' assente dalle pagine elettriche di questo blog. Mi è stato inviato via mail dal gentile Ropie un'intervista rilasciata dal sindaco Cacciari. In qualità di primo cittadino veneziano il sindaco è automaticamente anche presidente della Fondazione della Fenice, il nostro ente lirico. La Fenice sta vivendo un momento di crisi; come tutti gli enti culturali ha subiti tagli finanziari dal nostro governo ignorante e furbacchione; è triste la situazione della cultura in Italia. A Venezia è triste e paradossale, perchè Venezia genera cultura dai masegni. Cito alcune righe dell'intervista:"FINO A CHE LO STATO RITIENE CHE LE SPESE PER LA CULTURA SIANO UN OPTIONAL LA SITUAZIONE RIMARRA' TALE E QUALE AD ADESSO. IL FATTO E' CHE NON SI TRATTA DI LUSSI ACCESSORI. LA CULTURA E' ESSENZIALE PER UN PAESE E PER IL SUO SVILUPPO. SENZA CONTARE CHE SI TRATTA DI UN SETTORE CHE CONTRIBUISCE ALLA QUALITA' DELL'OFFERTA TURISTICA DEL NOSTRO TERRITORIO. NON POSSIAMO PERMETTERCI DI DIMENTICARE CHE CULTURA SIGNIFICA ANCHE TURISMO." E prosegue sottolineando la precaria posizione dei lavoratori del settore. Tutto bene. Si parla della Fenice. Ma sappiamo che le città degne di questo nome hanno i teatri e i locali, i clubs, i centri sociali dove si svolgono attività CULTURALI altrettanto importanti e a volte sperimentali, che tengono viva una città e attraggono turismo. Ve l'immaginate Parigi o Amsterdam o Londra senza una vita artistica e culturale off dai teatri istituzionali? invece io sono SICURO che il nostro sindaco, come i suoi predecessori non avrebbe mai detto le stesse cose per noi artisti veneziani che LORO MALGRADO continuiamo ad andare avanti. Temo che anche un illuminato come Cacciari veda in noi dei cialtrono, atti a piegarsi ad ogni compromesso, che se sparissimo sarebbe un fastidio di meno. Immagino che Cacciari vada oltre i suoi predecessori perchè aggiungerebbe un tocco di irritato snobismo. LO SAPPIAMO TUTTI CHE PER LORO SIAMO SOLO UN FASTIDIO? Dobbiamo essere consapevoli di questo non per arrenderci ma per sapere con che mentalità andremo a scontrarci quando LA NOSTRA ASSOCIAZIONE CULTURALE vorrà confrontarsi con i referenti della municipalità. P.S.: per chi la conosceva e l'ha frequentata la sala prove a Rialto AGLI SKITTI è morta. Troppi soldi d'affitto per le nostre tasche, troppi problemi con i vicini (e si provava raramente e solo fino alle otto di sera). E così è morta l'unica sala prove privata, l'unica cantina musicisti veneziana. Anche questo piccolo episodio è segnale del disagio che imperversa a Venezia.

8.3.06

BARALORIS' POINT OF WIEW

caro giovanni mi sembra che siamo ancora una volta al servizio dei commercianti.non ti sembra il caso di provare una volta per tutte di voltare la frittata?ne siamo capaci? sinceramente non mi accontenterei di una sporca dozzina di decibel . Se tutto quello che abbiamo fatto fin ora (concerti,feste,partecipazioni,...)fosse sotto un unico nome non sarebbe piu facile dire 'guardate che ci siamo anche noi'?una volta risolto il problema permessi e db per noi torna tutto come prima.i soliti hobbisti. ora è giusto aiutare e dare il nostro appoggio ai locali che vogliono far musica ma non basta,poi bisogna cambiare modo di pensare i nostri sforzi altrimenti saremo solamente punto e a capo.l altra sera eravamo 4 gatti .dove sono gli altri? le sai fare le frittate?io non tanto ma mi sto esercitando tutti i giorni. alla prossima(se vuoi pubblica nel blog)-

CONSAPEVOLEZZA

SECONDO ME... è ora che i musicisti di Venezia...ma che dico musicisti...tutti coloro che producono cultura e sono al di fuori delle logiche mercantili o di enti obsoleti si propongano come interlocutori diretti nei confronti della municipalità perseguendo obiettivi di richieste alto e inseguendo questo scopo con costanza. Tipo andare ogni giorno a bussare alle porte del sindaco. L'ideale sarà fondare un'associazione di artisti che faccia di noi non un insieme di cani sciolti senza consapevolezza e unità di intenti ma una forza! Noi non abbiamo mai avuto gran che da parte sia degli amministratori sia da parte di gran numero di gestori di locali. Molto è douto al fatto che noi per primi non ci siamo mai sentiti consapevoli del valore che possiamo dare e abbiamo dato a Venezia, dell'apporto culturale fornito, spesso malpagato se non gratis e mal riconosciuto. il secondo motivo è che per taluni girano soldi facili per altri è dura ogni giorno. Fondiamo un'associazione di ARTISTI, stiliamo un programma, creiamo dei progetti, troviamo egli interlocutori che ci rappresintino degnamente, chiediamo ai nostripotenti che i diano ciò che ci spetta. ops...è uscito il caffè...ciao!!!

6.3.06

PRESENTE PIU' CHE PRECARIO

ciao signors, mi permetto di pubblicare queste osservazioni di gabriele degli euilibrio precario in quanto stimolanti e acute per una riflessione seria sul da farsi. occhio, Gent. Max Sono Gabriele Mascaro suono con gli Equilibrio Precario e ho lavorato per quasi due anni alla sala prove della Misericordia con Bebo (Alberto Seggi). Come musicista veneziano sostengo ovviamente il movimento che si è venuto a creare con questo blog grazie a Giovanni e, ovviamente a molti altri. Senza voler inserire una nota disfattista in tutto il contesto penso di non sbagliarmi nell'osservare che il tutto stia scivolando nel solito calderone in cui la rabbia, la delusione, il senso di frustrazione danno il LA a qualche innocua chiacchierata nei bar tra persone che già si trovano d'accordo tra di loro e che giustamente protestano sul malgoverno cittadino degli ultimi decenni. Venezia è una città dove niente è costruito appositamente per la vita sociale giovanile,niente è da salvare perchè tutto è definitivamente perduto in questo senso. Noi non siamo musicisti che protestano con chi dovrebbe rappresentarci e tutelarci meglio di adesso, perchè non abbiamo più nessun referente in posizioni politiche importanti per poterlo fare. NOI NON SIAMO NIENTE. Ho letto critiche su Salvadori e compagnia bella che per quanto mi riguarda sono più che giustificate, ma chi ha mai pensato che possano realmente turbare il sonno degli interessati? L'unica cosa che impensierisce questa gente è il denaro e il potere politico (ovviamente nella paura di perderli). Ora senza dilungarmi troppo io propongo una scesa in campo dove tutta questa gente fa quello che più gli pare e piace. Noi dobbiamo combattere dandoci un peso politico, creare un gruppo, una lista, un'associazione o come cavolo si voglia chiamare apartitica ma con dei connotati politici chiari. Deve avere uno statuto controfirmato da tutti gli interessati che delinei dei principi etici che giustifichino in modo chiaro le nostre motivazioni che, ovviamente, devono avere come fine il bene pubblico (di tutti). I propositi devono essere delineati in al massimo tre o quattro punti e coaudiuvati da supporti tecnici efficaci. Ad es: Se si punta ad un luogo da adibire a concerti, una volta deciso il luogo più idoneo, bisogna presentare un progetto architetonnico completo che provi dati alla mano che quel posto è effettivamente quello giusto per svariati motivi. (adeguata insonorizzazione, uscite di sicurezza a norma, preventivo economico sostenibile, previsione di rendita annuale etcc......) Inoltre noi dobbiamo puntare sul fatto che se una realtà del genere dovesse realmente emergere a Venezia porterebbe anche alla creazione di nuove tipologie lavorative finora totalmente inesistenti e anche all'incremento di un certo tipo di turismo (quello giovanile, ma non solo) che porterebbe all'aumento delle entrate senza per questo compromettere il turismo "canonico". Noi, se vogliamo realmente resuscitare Venezia dobbiamo lanciare un programma politico che possa essere realmente in grado di farlo. Senza questa premessa lo spritz è una magra consolazionee se mi permettete anche le jam-sessions al Torino. Ciao e grazie, Gabriele (EQUILIBRIO PRECARIO)

5.3.06

AnDRea BunELLO nOn lE ManDA a dIRe!!!

PAROLE DI ANDREA BRUNELLO, ALIAS JEBHO; GESTORE DELLO SPAZIO TORINO@NOTTE IL CRIMINALE, INSOMMA.... IL REO DISTURBATORE DELLA QUIETE PUBBLICA, L'AMPLIFICANTE. GENTILMENTE ANDREA MI HA INVIATO QUESTA MAIL DOVE HA DECISO DI DIRE LA SUA OPINIONE NELLO SPAZIO DEL MIO MODESTO bLOg: Breve riflessione di un veneziano.Era tempo che volevo partecipare alla discussione,ma ho voluto osservare esterno dalla vetrina del web,aperta dall'amico Giovanni.Volevo inanzitutto complimentarmi con tutti coloro che hanno postato i loro arguti commenti,da persone esperte della logistica e della loro professione(suonare)che BISOGNA IMPARARE E' CULTURA!Musica e' cultura non solo le mostre strasponsorizzate nei vari musei,non solo la biennale d'Arte quella d 'architettura la Mostra del Cinema.Da centinaia di anni si fa' musica a Venezia collettore di culture diverse suoni e persone,bisognerebbe immaginare questa splendida oppurtunita' come un dono legato all'unicita' di una citta' che vive di equilibri precari e che a tutt'ora viene usata come museo bazar ad uso esclusivo di turisti a naso in su.Vogliamo offrire qualcos'altro a queste persone accostare a questa splendida scenografia, un'altrettanto splendida colonna sonora,magari suonata da un'indigeno(e non) musicista magari non la musica in gondola(che tra l'altro e' amplificata) nonostante il massimo rispetto che ho per la cultura veneziana e la venezianita',essendo anche io un'esemplare ormai raro cioe' un veneziano.La visione che ho ora della situazione e' come un'onirico nero viaggio,noi tutti in un'enorme gondola governata dall'amministrazione comunale(in tal caso il Sindaco)che come Caronte nel famoso scritto di Dante,ci traghetta in questa citta' scura silenziosa e piena di spettri,dove non vola una mosca dove non si beve nemmeno un the',dove nessuno puo' parlare con nessuno,dove i musicisti sono amanettati e resi muti.Riflessioni di un adetto ai lavori da 9 anni lotta per far musica, mi sono anche inventato un concorso musicale ma non c'e' nulla da fare, la moribonda Venezia e' in rianimazione intubata da esigenze e ordini perentori. In fede BrunelloAndrea alias jebho Viva Venezia Viva La Musica !torino@notte Venezia. e come un partigiano urlo Viva Venezia Viva La Musica !

4.3.06

sBAttI IL noSTRo iN PRimA pagINa

CIAO SIGNORS, PUBBLICO SUL BLOG UN ARTICOLO CHE IL GIORNALISTA ENRICO VERONESE, DE "IL PADOVA", AVEVA PREPARATO MA NON E' STATO PUBBLICATO. CON PIACERE NOTO CHE LA VOCE SI STA DIFFONDENDO. VIENE OVVIAMENTE USATO IL VECCHIO NOME DEL BLOG; NON LO CAMBIO PER NON TOCCARE UNA COSA NON MIA. PENSO CHE LA QUERELLE CON "VENEZIA SUONA" SIA ORMAI RISOLTA (MA LA GENTE CHE LEGGE NON VA OLTRE IL TITOLO?) La chiusura di un locale ai concerti scatena la rabbia e l’orgoglio dei complessi lagunari, riunitisi informalmente per rispondere “Venezia non suona”: requiem dei musicisti messi in sordina di Enrico Veronese E’ un vero controsenso che la più vibrante delle proteste artistiche degli ultimi anni a Venezia, quella dei musicisti, trovi nei giorni del carnevale una scintilla definitiva, della quale proprio non si sentiva il bisogno. D’accordo che le questioni poste dall’ “agitazione” dei suonatori trascendono il periodo di festa e si proiettano all’immediato avvenire e alla stagione calda, ma sarebbero probabilmente state sopite senza l’intervento della polizia municipale a sancire uno stop all’imminente programmazione del Bar Torino Notte in campo San Luca. I fatti: negli ultimi giorni del 2005 i vigili urbani contestano ad Andrea Brunello, gestore del noto e centralissimo locale, l’uso di un amplificatore, a contravvenire l’ordinanza del 1999 che prevede la sola possibilità di ospitare concerti acustici, dopo le insistenti proteste di ogni vicinato nella città storica. Solo che la notifica è stata fatta cadere il 3 febbraio, con conseguente inibizione del calendario prefissato per carnevale. L’ultimo di una serie di interventi, certo, però decisivo tanto ai fini dell’economia dell’esercizio colpito, quanto dell’esaurimento della pazienza di una nutrita serie di attivisti musicali, che non si rassegnano all’invecchiamento “museale” del luogo in cui vivono. Così, su iniziativa del batterista Giovanni Natoli e di altri storici esponenti della live music lagunare, per lo più riconoscentisi nel Venice Jazz Project, si è addivenuto alla costituzione di un comitato spontaneo, in continuo incremento di adesioni, che ha nel blogvenezianonsuona.blogspot.com il suo autoalimentato ‘organo di stampa’, ove lanciare idee, progetti a lungo termine, e perché no provocazioni carnascialesche. Così, da sabato 18 fino alle Ceneri, ogni sera la Banda Da Rio di Alberto “Bebo” Seggi sfida il silenziatore posizionandosi sotto le arcate del tribunale a Rialto, coinvolgendo veneziani e turisti con il suo trascinante meltin’samba; nel mentre l’adiacente campo della Bella Vienna vedrà sfilare musicisti col lutto al braccio che si fermeranno per dei secondi, il tempo di leggere un comunicato che recita: “questa sarebbe Venezia senza la musica” e di distribuire petizioni di sensibilizzazione. Queste forme vedono solidale anche il laboratorio Morion, responsabile del “Carnevale NoMose” di San Giacomo dell’Orio, e già si studiano le misure per arrivare ad un supporto al “movimento” da parte della star Goran Bregovic, giovedì grasso sul palco della Piazza. Ma i musici vagantes non si fermano certo qua: dopo il carnevale sarà richiesto a gran voce un incontro con gli enti locali sull’annoso tema degli spazi per le arti, con la consapevolezza che strutture esistenti ci sono (basti pensare all’ex PalaFenice, alla Stazione Marittima, alla caserma Manin) e che, opportunamente insonorizzate, consentirebbero la piena libertà di espressione, in un circolo virtuoso che prolungherebbe la vita di Venezia a dopo il tramonto, e per qualche anno ancora della sua vetusta carta d’identità…

nostalgia in st. mark's square

GIRANDO per Venezia, attraversando la sua malinconica bellezza, incrociando le centinaia di imposte chiuse di case che non verranno affittate a nessuno (ha senso questo?), entrando nei bar di Chinatown, respirando la sua incongrua aria di paesana vestita da signora, spendendo cifre irragionevoli per un attimo di ristoro, non trovando un servizio per ciò che mi serve, mi domando quanto difficile sia poter cambiare lo stato delle cose. Da bambino ricordo una città brulicante di vita, dove il flusso turistico si incrociava con la vita indigena. Venezia è sempre stata un affare ma in passato veniva amministrata con maggiore rispetto e occulatezza. Non sto facendo l'elogio dei tempi andati, nè cantando la mia giovinezza; sono solo stupefatto della povertà di un luogo datto per caratteristiche urbane ad essere laboratorio di esperienze, luogo di gioia e di incontro. La battaglia per la musica è solamente un aspetto di una battaglia culturale ed esistenziale per far sì che chi intende usufruire di questa città in maniera consapevole, creativa e ludica possa trovare risposta alle sue esigenze. Per me: 1) si dovrebbe modificare profondamente l'incompetente delibera che limita all'osso, sotto il minimo indispensabile, l'attività delle performances nei locali. 2)si dovrebbe creare e ottenere una specie di statuto che svincola queste attività dalle demenziali more di enti quali s.i.a.e. (si dovrebbe abolire la s.i.a.e. ma accontentiamoci per ora, la s.i.a.e. che si accanisce contro musicisti nè ricchi nè venduti ma non torce un capello a Mogol e Zucchero: che difesa del copyright sarà mai questa?) 3)si dovrebbero facilmente finanziare locali e artisti che presentano progetti atti a produrre cultura e divertimento 4) creare un programma permanente di attività nei locali e nei campi, di modo che Venezia, che non è una campagna nè una città industriale, produca l'ortaggio che le è naturale: la cultura. e poi...una battuta che da anni faccio: si dovrebbero affittare a basso costo le abitazioni situate in prossimità dei locali agli stessi artisti, che naturalmente non starebbero a casa a battere sul pavimento o chiamare la polizia ma nel locale stesso, a fare gli occhi dolci ad un vodka martini di troppo Sono solo alcune idee, discutibilissime magari. Se ne parlerà tra di noi. L'importante è essere precisi nelle richieste e d'accordo, lasciando da parte magari una parte della propria individualità per l'intesa comune. Un sogno: rivitalizzare Venezia, rendendola a misura di essere uamano, nelle piccole cose e nei progetti faraonici. Possiamo partire da questo. ciao signors

3.3.06

ERRATA CORRIGE (E TANTE SCUSE A GIAN)

Signors, il mio blog, istintivamente e alcoolicamente intitolato "Venezianonsuona" cambia nome. Questo a seguito dei problemi avuti da Giannantonio De Vincenzo con alcune persone che avevano identificato il titolo del blog come una polemica nei confronti delle attività del "Suono Improvviso". Quando ho dato il nome al blog avevo trovato che il vecchio titolo suonasse bene e non mi sono neanche sognato che potesse avere un fraintendibile tono polemico. Risvegliatomi dal coma etilico mi sono preoccupato ma, chiedendo in giro se ci fossero dei problemi ad usare un titolo così, molti mi hanno risposto che non pareva loro si corresse questo rischio; affezionatomi al nome ho proseguito in buona fede, tanto piu' che con Venezia suona (che nella mia testa resta solo "Il suono improvviso") ci collaboro. Alcuni minuti fa ho ricevuto una telefonata da Giannantonio che mi ha illuminato sulla mia coglionaggine. Chiedo venia e ribadisco che NESSUNA POLEMICA NEI CONFRONTI DI "VENEZIA SUONA" è mai stata tentata nè in sogno nè tantomeno nei fatti. Anzi credo si collaborerà insieme per perseguire il rilancio della musica a Venezia. Chiedo scusa.

ALZARE LA TESTA

Signors, nel numero di oggi del nuovo quotidiano "il Venezia" (non è una fanzine sulla squadra locale di calcio ma un quotidiano tabloid, tra "Leggo" e "La Nuova" ,come colpo d'occhio) è uscito un articolo, evidenziato in prima pagina, a cura di Maria Grazia Fiano, sulla pietra dello scandalo. Sinteticamente ma precisamente, viene tracciata la situazione no-musica, no-cultura, no-intelligenza, no-divertimento (il mondo sognato da Salvadori, insomma. L'uomo che mangia ghiaccioli senza gusto come Maude Flanders buonanima). Ci sono rimandi al mio blog che mi fanno pavoneggiare ancora più del solito, come se non bastasse. Di questo passo dallo smoking passerò al tight per sbrigare le faccende domestiche. Non sto facendo pubblicità occulta al giornale (che, peraltro si può scaricare gratuitamente on line sul sito www.ilvenezia.it ); dico solo che un passo nemmeno tanto piccolo è stato fatto per la nostra lotta. A presto per metterci d'accordo per ritrovarci a discutere di Risikovenezia... cioè di strategie!!!! A me i carrarmati rossi, please p.s.: ahem, Aldo, con quella foto sul giornale ti sei giocato la carriera...

2.3.06

APPROPRIAZIONE INDEBITA

ciao signors, oggi ho sbirciato una copia del "Gazzettino" in un bar. Ho letto i commenti soddisfatti che il sindaco Massimo Cacciari e l'assessore Salvadori hanno espresso all'intervistatore per come è andato il Carnevale. Beati loro che sono contenti. Beati loro che sono soddisfatti del poco o nulla che hanno realizzato per redere questa festa una Festa degna di Venezia. Beati loro a cui sono stati sufficienti i serpentoni umani che brancolavano in cerca di qualcosa e che lo hanno trovato MALGRADO il Comune. In particolare mi ha colpito la soddisfazione di Salvadori riguardo le notti in erbaria. Ma prerchè li organizzava lui i summit della Banda Da Rio? Alberto prendi soldi da Augusto? (;->). O non era tutto spontaneo? Io credo che ,finita la buriana carnascialesca, ci si ritrovi tutti a contarsi e confrontarsi per decidere alcune linee d'azione per imporci nei confronti dell'inetta municipalità. A presto

1.3.06

RIFLESSIONI VIOLA

Pubblico questa mail inviatami da Tommaso Viola, chitarrista e amico: "Ricordo quando sono arrivato in questa città ormai molti anni fa. Misembrava diversa da altre città ovviamente per motivi noti a tutti, ma ancheper una certa atmosfera che si respirava, un certo che scaturiva dai moltiragazzi che come me si iscrivevano all'università e popolavano i locali etutti i luoghi di ritrovo. Eravamo in circa tremila solo allo IUAV eimmagino qualcosa del genere anche per Cà Foscari. Un bel numero destinato acalare per motivi vari nel corso degli anni che sono seguiti ma che haprodotto molti neo residenti felici di esserlo. Nonostante il calo il numerodi persone che vivono questa nostra città è sempre molto alto e in mediaripagano ampiamente (basta dare un'occhiata al costo delle case date loro inaffitto dai residenti) il disagio che forse alcuni di loro recano allacomunità. Se è vero che è da attribuire a quella fascia di età la responsabilità di certi rumori notturni oltre l'orario (ho un bimbo piccoloanch'io!) è anche vero che non è certo togliendo ogni altra forma didivertimento come la musica che si risolve il problema: come ho già dettoche cosa offre allora questa città ai nostri? solo birrette?Dunque una certa disciplina e regolamentazione degna del convivere civile èauspicabile, ma il divieto è una forma estrema che non porta benefici mamalcontento e anche meno giro di quei soldi che fanno gola un po' a tutti.I musicisti suonano, la gente si diverte, forse appagata non sente ilbisogno di sfogarsi prendendosela con inutili tamburi finto etnici spesso discarsa qualità come la musica che producono, il campo è più tranquillo eforse le case costano anche quello che i residenti vogliono senza timori chei disagi creino brutte reputazioni ai luoghi dove essi si verificano.Cioè se le case costano un po'(!!) meno dove suonano i bonghisti nonprendiamocela con i locali e tutti coloro che i bonghi non li suonano e nonli apprezzano. Quelle decine di poliziotti in tenuta anti sommossa che confare deciso intimano l'alt al lettore CD minacciando multe salate fieri delproprio minimo potere esercitato usiamoli (li paghiamo noi rammento..) percercare di limitare il vero disagio e non per proteggere il previlegio dialcuni.Viva la musica. E le birette."