25.11.06

PEROZZI è MORTO

Ieri, 23 novembre è scomparso Philippe Noiret. Aveva 76 anni e un cancro. Noiret è stato uno dei grandi attori del cinema francese del dopoguerra, con una carriera composta di quasi 150 titoli (http://www.imdb.com/name/nm0634159/ è il link della pagina di internet movie database riguardante Noiret) che lo ha visto caratterista e poi protagonista assoluto, capace di sfoderare un'arte recitativa sottile e pervasiva e un gusto per l'ironia e il paradosso. Pingue, alto, simile ad un pinguino, col capello unticcio e l'occhio a "raglan", esordisce nel 1949 con "Gigi" di Jacqueline Audry per proseguire con titoli via via sempre piu' importanti: tra tutti "Zazie nel metro" (1960, Louis Malle), o "Alexandre, un uomo felice" (1968, Yives Robert), ,un dolcissimo ritratto di ingenuo rovinato dall'approccio con la "civiltà",film che lo decretò protagonista,"A noi la libertà" fantasmagoria pop dell'artista William Klein,"Topaz"(1969, Alfred Hitchcock, il peggiore purtroppo), "!L'orologiaio di Saint-Paul (1974, Bertrand Tavernier), tra i tanti titoli. L'Italia è stato un paese che ha visto in Noiret un attore amico e un fratello d'arte. Memorabili le sue interpretazioni per Ferreri (l'immortale giudice della "Grande bouffe", 1973), "Non toccare la donna bianca"(1974), il bizzarro e non riuscito western girato nella cava che poi conterrà Les Halles, "Il testimone", la coproduzione italo-francese per la regia di Jean Pierre Mocky, dove recita a fianco di un Sordi fuori parte. E vorrei ricordare un altro incontro con Sordi, stavolta dietro la macchina da presa. Si tratta di un episodio del film "Il comune senso del pudore" (1976), dove impersona un produttore che tenta di convincere la primattrice (DagmarLassander) a cedere la verginità...posteriore in un film porno. La sua figura è ricalcata direttamente da quella del mitico Peppino Amato. Indimenticato poi il tipografo Perozzi nei due primi episodi di "Amici miei", ultimo splendido esempio di commedia all'italiana dove le tinte si intersecano, dolcezza e amarezza. Sempre per Monicelli il corale "Speriamo che sia femmina" (1986)in compagnia di un altro grande francese, Bertrand Blier.
Molti lo ricordano come interprete del personaggio del vecchio proiezionista in "Nuovo cinema Paradiso" (1988), sopravvalutato film di Giuseppe Tornatore, o incarnare il poeta Pablo Neruda nel patetico "Il postino" (1994) di Michael Radford, memorabile perchè ultima malinconica interpretazione di Massimo Troisi.
Grande versatilità quindi, e un regime interpretativo di costante alto livello, toni dimessi e discrezione che esaltavano una maestria immensa dell'arte della recitazione.
Artisti come Noiret ormai sono merce rara.
l'annuncio della morte e un ricordo, tratto dalla tv francese

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