1938: celebre per la battaglia sui ghiacci della Neretva, questo capolavoro del grande regista russo vede alla direzione della fotografia EDUARD TISSE
Eduard Tisse nacque a Litan, in Lettonia (all'epoca sotto il dominio dell'Impero Russo) da padre lituano e madre russa. Crebbe in Lituania e qui cominciò ad appassionarsi di fotografia ed immagini trovando anche lavoro come operatore di cinegiornali durante il periodo della guerra civile russa. Nel 1918 entrò quasi casualmente nel mondo del cinema, sostituendo un collega impossibilitato a curare la fotografia del film Signal di Aleksandr Arkatov, tuttavia conobbe fama in questo ambiente solo a partire dal 1925, anno in cui conoscerà Sergej Mikhajlovič Ejzenštejn e lo assisterà curando la fotografia di Sciopero! e La corazzata Potëmkin. Il sodalizio con il grande regista russo durerà per tutta la carriera, e Tisse verrà chiamato a dirigere la fotografia di tutte le opere di Ejzenštejn. Durante la sua carriera ha avuto anche delle esperienze da montatore e regista avendo diretto 3 film senza grande successo.
Ha interpretato un piccolo ruolo di un soldato tedesco in Ottobre.La sua macchina da presa preferita era la Debrie Parvo, che ha continuato ad usare anche dopo l'avvento del sonoro.
LE RASSEGNE SARANNO INTRODOTTE DA MANFREDO MANFROI, presidente dello storico circolo culturale la Gondola.
10.4.10
APRILE AL CINEMA VIXEN:RASSEGNA "LA LUCE DEL FILM". EDUARD TISSE:"ALEKSANDR NEVSJI"(S.M.EISENSTEJIN)
1938: celebre per la battaglia sui ghiacci della Neretva, questo capolavoro del grande regista russo vede alla direzione della fotografia EDUARD TISSE
Eduard Tisse nacque a Litan, in Lettonia (all'epoca sotto il dominio dell'Impero Russo) da padre lituano e madre russa. Crebbe in Lituania e qui cominciò ad appassionarsi di fotografia ed immagini trovando anche lavoro come operatore di cinegiornali durante il periodo della guerra civile russa. Nel 1918 entrò quasi casualmente nel mondo del cinema, sostituendo un collega impossibilitato a curare la fotografia del film Signal di Aleksandr Arkatov, tuttavia conobbe fama in questo ambiente solo a partire dal 1925, anno in cui conoscerà Sergej Mikhajlovič Ejzenštejn e lo assisterà curando la fotografia di Sciopero! e La corazzata Potëmkin. Il sodalizio con il grande regista russo durerà per tutta la carriera, e Tisse verrà chiamato a dirigere la fotografia di tutte le opere di Ejzenštejn. Durante la sua carriera ha avuto anche delle esperienze da montatore e regista avendo diretto 3 film senza grande successo.
Ha interpretato un piccolo ruolo di un soldato tedesco in Ottobre.La sua macchina da presa preferita era la Debrie Parvo, che ha continuato ad usare anche dopo l'avvento del sonoro.
LE RASSEGNE SARANNO INTRODOTTE DA MANFREDO MANFROI, presidente dello storico circolo culturale la Gondola.
5.3.10
9 marzo: rassegna "AMERICA AMERICA DOVE VAI?": TAXI DRIVER
MARTEDì 9 MARZO: "TAXI DRIVER". Senza scomodare direttamente
il Vietnam ma con un protagonista che lo porta nell'anima, Scorsese
trova l'inferno nella New York di metà settanta, con un presunto
degrado morale (significativa la presenza della pornografia, dritta
dritta dalla Sin Valley per amplificare il senso del contesto). Travis
vive... la contraddizione dell'alienato (reduce del Vietnam) che vuole
l'accettazione ma non è in grado di viverla quando questa arriva nelle
vesti di Cybil Sheperd. Il suo malessere tutto dostojevskiano viene
trasferito all'esterno. La società è marcia e io devo fare pulizia.
Schizofrenia che si ripropone nei nostri tempi, con le forme di
razzismo che servono a catarsi dei problemi personali e dell'incapacità
di sopportare i cambiamenti sociali.
25.2.10
"AMERICA AMERICA DOVE VAI?" 3 film degli ex giovani leoni del cinema americano anni 70
Le scelte sembreranno ovvie, banali ma questi film hanno una forza cinematografica in diversi sensi che era arduo non proporli in questa rassegna. Probabilmente a molti sarebbe sembrato pù sensato scegliere un Coppola meno prevedibile, magari "La conversazione",un capolavoro e un raffinato uso del suono. O per Scorsese magari rispolverare gli ottimi titoli d'esordio, "Boxcar Bertha" o "Alice non abita più qui", per esempio ma ci siamo chiesti da quanto tempo non si vedevano e quante persone possono aver visto SU GRANDE SCHERMO questi tre titoli che necessitano di uno SCHERMO GRANDE. E non siamo riusciti ad evitare di programmarli...
Comunque:
MARTEDì 2 MARZO: "APOCALYPSE NOW REDUX" (1979,F.F.Coppola), il titanico, Wellsiano delirio del regista italoamericano che debilitò troupes e mando dallo psichiatra l'autore; film immenso e fluido come il fiume che percoirre Willard alla ricerca di Kurtz e del cuore nero che alberga in ognuno di noi.
MARTEDì 9 MARZO: "TAXI DRIVER". Senza scomodare il Vietnam ma con un protagonista che lo porta nell'anima, Scorsese trova l'inferno nella New York di metà settanta, con un presunto degrado morale (significativa la presenza della pornografia, dritta dritta dalla Sin Valley per amplificare il senso del contesto). Travis vive la contraddizione dell'alienato (reduce del Vietnam)che vuole l'accettazione ma non è in grado di viverla quando questa arriva nelle vesti di Cybil Sheperd. Il suo malessere tutto dostojevskiano viene trasferito all'esterno. La società è marcia e io devo fare pulizia. Schizofrenia che si ripropone nei nostri tempi, con le forme di razzismo che servono a catarsi dei problemi personali e dell'incapacità di sopportare i cambiamenti sociali.
MARTEDì 16 MARZO: "DUEL" (1971, Steven Spielberg) è il brillante tour de force dell'allora 26enne genietto del cinema americano. Tra western e Moby Dick, tratto da un racconto di Matheson, Dennis Weaver subisce l'incubo di una presenza nera che lo perseguita. Quando uscirà vincente dalla sfida la sua vita perderà senso; un semplice borghese americano sfida l'ignoto ma questo ingresso nella sua vita banale porta più valenze, non tutte sgradite. Altissima tensione, cinematografico all'ennesima per via dell'uso degli spazi che son sempre quelli di Ford.
PECCATO VEDERLI SOLO IN TV....
26.1.10
Cinemavixen-Latinocinema-"LISTA D'ATTESA"
25.1.10
cinemavixen, 26/01/2010, "GARAGE OLIMPO"
Inizia martedì 26 gennaio, sempre alle ore 21 e sempre al CZ95, un ciclo di proiezioni, curate dal GruppoVixen, sull'America Latina. Questa rassegna è in concomitanza con un ciclo di lezioni sull'arte latino americana che inizierà a fine febbraio sempre al Cz95.
Il primo film della rassegna è un film di grande impatto emotivo e incentrato su una tematica dolorosa che ha sconvolto l'Argentina.
GARAGE OLIMPO, opera seconda del regista italo argentino, racconta la storia della deportazione di una giovane attivista politica argentina, rinchiusa in una prigione chiamata, appunto, Garage Olimpo.
Il film del 1999, che seguì l'originale esordio del regista, "Alambrado", vinse il David di Donatello per la produzione. Un'opera intensa che racconta, con linguaggio antispettacolare e a forte tasso di pathos, una tragedia di oltre vent'anni fa, rinunciando a qualunque eccesso di spettacolarizzazione senza per questo essere nè documentaristico nè distaccato, sebbene raffreddato.
Le proiezioni sono a ingresso libero e si tengono presso il CZ95.Si raggiunge con le linee 2/41/42 del vaporetto, fermata Zitelle della Giudecca.
INFO: www.facebook.com/solidair, indirizzo della pagina di facebook di cinemavixen
Vino e salatini offerti dal GruppoVixen
7.1.10
RIPRENDONO LE RASSEGNE AL CZ95
Riprendono le RASSEGNE CINEMATOGRAFICHE presso il CZ95, zona Zitelle della Giudecca (Venezia).
Il 2010 si apre con la proiezione di due classici, giusto per rinnovare l'esperienza per chi, per motivi anagrafici, lo ha visto al cinema e per chi, per gli stessi motivi, era troppo giovane per farlo.
MARTEDì 12 GENNAIO sarà proiettato il pù celebre film di Giuseppe De Santis, il regista che traghetterà il neorealismo verso il melodramma, rendendo popolare la forma cinematografica plasmata da Rossellini e De Sica.
RISO AMARO (1949) è un "turgido melodramma" ambientato nelle risaie padane. Vittorio Gassmann e Doris Dowling sono due ladri che si rifugiano in una risaia per sfuggire alle forze dell'ordine. La presenza di una mondina bellissima (Silvana Mangano), scatenerà rivalità amorose....
All'epoca si accusò il regista di aver corrotto la purezza degli ideali del genere per ottenere i consensi delle masse; in realtà il film, un titolo ancor oggi leggendario, si avvale di due forze di linguaggio sviluppate con grande intensità. Non un salvare capre e cavoli estetici e narrativi ma integrare due mondi e farli funzionare ai massimi livelli, forte il regista anche della precedente esperienza di documentarista.
per maggiori info sul regista:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_De_Santis
ORARI DI PROIEZIONE ore 21
ingresso GRATUITO
per raggiungerci linee 2 o 42 fermata zitelle
1.11.08
MARIO BAVA, L'IMITATISSIMO
- Intanto che si avvicina il 4 novembre (data tragica per Venezia in quanto ricorrenza dell'alta marea del '66) siamo in fase di preparazione per la rassegna su Mario Bava, capostipite di tante suzzicanti invenzioni cinematografiche
- intanto ecco una lista di omaggi internazionali al regista sanremese
- P.S.: per chi è su facebook ora Cinemavixen ha una sua pagina
- Tim Burton nel suo Il mistero di Sleepy Hollow cita esplicitamente La maschera del demonio. Inoltre rimase molto sorpreso quando, durante la presentazione del suo film avvenuta a Roma, alcuni giornalisti italiani dichiararono di non conoscere Mario Bava.[6] Quentin Tarantino ha invece dichiarato che dietro ogni sua inquadratura c'è il genio di Mario Bava. Le dichiarazioni di questi registi sono contenute nel documentario trasmesso da Sky nel 2004, Mario Bava - Operazione Paura, diretto da Gabriele Acerbo e Roberto Pisoni. Il documentario contiene inoltre interviste e dichiarazioni di Dario Argento, Daria Nicolodi, Dino De Laurentiis, Ennio Morricone, Roger Corman, Mario Monicelli, Sergio Stivaletti, Lamberto Bava, Roman Coppola, John Philipp Law, Elke Sommer e Alfred Leone.
- Anche Federico Fellini omaggiò Bava: nel suo Toby Dammit, episodio del film collettivo Tre passi nel delirio, è infatti presente una bambina che ricorda molto quella presente in Operazione paura (che in realtà era un bambino). In realtà l'omaggio pare più in plagio, tanto che Fellini non aveva mai avvertito Bava della sequenza presente nel suo film. Bava si accorse di questo guardando il film al cinema.[1]
- Roman Coppola girò nel 2001 CQ, inserendo molte citazioni di Diabolik.
- David Lynch, nell'ultimo episodio della serie televisiva I segreti di Twin Peaks, omaggiò Bava filmando la sequenza in cui l'agente Dale Cooper viene inseguito dal suo doppio malvagio, evidente riferimento all'analoga scena presente in Operazione paura.
- Tra le altre citazioni da segnalare quella di Arrivederci amore, ciao, diretto da Michele Soavi nel 2005. Soavi ripropone la famosa scena di Schock, nella quale Daria Nicolodi è stesa sul letto e dall'alto la macchina da presa mostra i suoi capelli muoversi in modo strano, ribellandosi alla forza di gravità.
27.10.08
CINEMA CZ-JOHN CARPENTER-HALLOWEEN MARTEDÌ 28 OTTOBRE
Gioventù,
arriva l'autunno, coi suoi fascini e le sue depressioni.
E' arrivata l'ora solare e il tramonto raggiunge le nostre teste sempre prima:meno luce
Situazione favorevole per la sala di proiezione....
Ricominciano le proiezioni al CZ
prima di una succulenta rassegna che vede come protagonista indiscusso il principe italiano del cinema bis mondiale
e cioè MARIO BAVA
alcune succulente proposte tra cui La Maschera Del Demonio, Reazione a Catena,Sei donne per l'assassino etc. etc.
ci inchiniamo deferenti alle mode americane festeggiando Halloween con la proiezione del film
HALLOWEEN
di John Carpenter (1979)
capostipite dello slasher movie in America (in Italia lo aveva già inventato Mario Bava, appunto)
Domani se riusciamo a rompere il salvadanaio ci saranno vinelli per tutti
Mi raccomando, puntuali
ore 21, cz95, Centro Zitelle n.95
ingresso gratuito
qui a fianco:locandina di Halloween di Carpenter
in alto:una celebre scena di Reazione a Catena del 1970
nove anni prima Bava era avanti a tutti
24.6.08
Siamo tutti belli
Siamo tutti belli?
Una delle grandi calamità degli anni 90 è stato l'imperversare della mentalità new age in Italia; libri, terapeuti, convention...soldi da sborsare. Che pure io ho sborsato alla ricerca di uscire fuori da non so nemmeno cosa.
Guai a fidarsi di chi ti propone di realizzare i propri desideri senza tenere conto del tuo essere. Tutto è possibile? Il tutto è ciò che è connaturato al tuo essere; sarebbe come se decidessi a quest'età di diventare tenore lirico. Basterebbe un training alla Anthony Robbins, uno spietato autoconvincimento con delle tecniche mantriche in modo da creare delle connessioni neuronali che indirizzano la tua mente ad uno specifico obbiettivo? E anche se riuscissi nell'intento che ne sarebbe della mia vera essenza? Davvero sarei a mio agio in frac a reggere la mano di Violetta Valery mentre sta tirando gli ultimi?
Dannazione: la gente è davero disperata e nessuno di noi sa dove sta andando questa barca.
Prendiamo la povera Amy Winehouse: i tabloid e internet sono infarciti delle desolanti immagini della cantante londinese nelle condizioni più terrificanti. Devo essere sincero: a me dispiace per questo piccolo talento dalla voce simile a Dinah Washington e le cui canzoni nel panorama desolato della musica pop fanno la figura dell'Oro del Reno tra i cantoi di osteria.
Amy Winehouse non è niente di nuovo, è tutto già sentito e anche nella maniera condensata e controllata con cui ti propongono il già sentito oggi. Ma è un già sentito certamente di buonissimo livello e la sua intensità di interpretazione risulta abbastanza onesta.
E poi, ha una carta in più: è considerata brutta. E lei non fa nulla per diventare più bella, anzi. E in un universo di pseudobellezze mediocri (anche la greande bellezza spaventa i mediocri come la bruttezza) il suo aspetto assume i connotati del coraggio e della trasgressione. Non le droghe o l'alcool ma ciò che sembra. Tra l'altro secondo me, nonostante gli orrendi tatuaggi, nonostante la capigliatura bizzara, nonostante oggi sia meno di un cencio bagnato è un volto interessante e attraente nella sua caratterizzazione accentuata.
21.6.08
101 post
Ciao a tutti, son stato assente per motivi artistici, diciamo, e non ho aggiunto una riga a questo mio piccolo blog. Giovedì 19 la DON CICCIO PHILARMONIC ORCHESTRA, band di cui faccio parte da un anno 'satto 'satto (www.myspace.com/doncicciophilarmonicorchestra) Personalmente trovo terribile comunicare al microfono i collegamenti internet dove è possibile ricevere info su un artista; una volta non si dava il telefono o l'indirizzo del management E' una mia fisima lo so; ma sentire "per saperne di più www www!" mi fa l'effetto di essere complice di una televendita; d'altra parte pare che non se ne possa fare a meno di questa forma di pubblicità oggi come oggi. Sapete, sogno una band che suoni in cantine, che usi strumenti alla bisogna e tragga da essi suoni differenti, poveri, magri che non usi il click che si vesta con stile artificialissimo e non con la falsa normalità di mtv (oggi vedevo i coldplay e la nuova, brutta canzone e le loro barbette le loro pelate e penso alle maschere povere ed ingombranti della Magik Band, al muso da trota del Capitano e a tutto ciò che della sua arte è sedimentato dentro di me) (O la ricercata ritrosia di Nick Drake, sfociata nel male del secolo nuovo. Sembra che Drake fece solo 24 concerti per poi evitare come la peste il palco. Problemi ad accordare la chitarra (una Guild con corde di budello con la quale Drake esplorò decine di accordature aperte). Ho letto che agli esordi si esibì con un gruppo di donne vestite con ricercati boa di piume di struzzo. Immagino l'elegantissimo, affascinante gigante di Tanword sussurrare compassatoR iver Man circondato da queste bellezze in piume.) C'è una persona che mi è molto cara che si avvicina a questo mio desiderio ed è un collega di strada musicale, Marco Quaresimin, contrabbassista. Anche lui www.myspace.com/marcoquaresimin forse la nosra idea di povertà è leggermente differente (io mantengo sempre qualche cosa di sontuoso e lussureggiante in Marco è più stretto e acido come di limone) ma credo ci si possa incastrare in qualche modo. Io ammiro la sua povertà diversa dalla mia; forse anche lui fa così con me...non so Sono preoccupato per Venezia; questo da anni ma oggi siamo al post apocalisse. Venezia è diventata brutta e volgare, simulacri degli antichi palazzi che sino agli anni 80 scintillavano, sembrano un enorme set dismesso. Gente brutta, televisionizzata, droghe che fanno incattivire, studentariato comunista/consumista della parola del Che e di Raffaella Carrà, in un ossimoro culturale che non accetto assolutamente (mischiate gli elementi e avrete l'effetto di implosione così inutile oggi che ci vorrebbe il fuoco e le fiamme) alcool; sempre stato ma adesso non si tratta del vino che i veneziani non hanno mai saputo scegliere ma delle birre nella plastica. Il reggae imperversa anche se è un po' scemato (e meno male non se ne può più). Parola d'ordine "SKY" per le partite, anche in case insospettabili non ho chiesto io questi anni tiepidi; mi sono accodato alla scia ruggente quand'essa stava per morire e sto accostando scansando tutta questa mediocrità
3.6.08
Don Ciccio in erbria a rialto 6/6/08
Il 6 giugno la Don Ciccio philarmonic orchestra presenterà il suo primo cd. Tutto questo nel contesto di un progetto a cura del servizio civile di Venezia intitolato "Tutt'altra musica"
Venerdì 6 giugno, a partire dalle ore 18.30, in Erbaria a Rialto, si svolgerà "Servizio Civile: tutt'altra musica", evento musicale a cura del Gabinetto del Sindaco e del Servizio Civile del Comune di Venezia, in rete con l'Associazione Metropolitana e altri enti di servizio civile del territorio. Ospiti principali della serata saranno i "Mercanti di Liquore", trio acustico le cui canzoni spesso fanno da sfondo agli spettacoli di Marco Paolini e che hanno unito un'irresistibile carica musicale ad una scelta di testi d'altissimo livello. Lo spettacolo musicale sarà anticipato dalla performance del "Teatro Degli invisibili", che animerà il campo dell'Erbaria con giocolieri e illusionisti. Alle ore 20 inizierà il concerto: prima dei Mercanti, saliranno sul palco due band emergenti, i "Folletti del Grande Bosco" e la "Don Ciccio Philarmonic Orchestra". I Folletti, provenienti da Rovigo, propongono uno spettacolo folk di brani propri della migliore tradizione del genere, mentre la Don Ciccio si esibirà in una performance che alterna ritmi ballabili e musica d'ascolto. Salvatore Esposito e Monica Zuccon di Café Sconcerto conducono la serata, dando voce ai giovani che testimonieranno l'esperienza dei volontari, con l'obiettivo di promuovere il Servizio civile nazionale e la possibilità di parteciparvi attraverso il Bando di selezione dei volontari, in via di pubblicazione. Per informazioni più dettagliate sul Servizio Civile Nazionale è possibile contattare l'Ufficio comunale del Servizio Civile scrivendo a servizio.civile@comune.venezia.it o telefonando allo 041/5072960.
Questo l'annuncio del comune;
ora è vero che la Don Ciccio ha brani ballabili e brani d'ascolto ma non essendo un juke box non può selezionare twist e De Andrè, Beethoven e Rita Pavone.
La Don Ciccio propone dei brani ORIGINALI dove all'intero di ogni brano ci sono ballabili d'ascolto o ascolti da ballo in un tutt'uno specifico che bene o male che sia è la nostra musica
30.5.08
6 giugno Erbaria di Venezia DON CICCIO IN CONCERTO
GRAVIDANZE ISTERICHE AL CINEMA VIXEN
Gli indimenticabili bambini dagli occhi luminosi e dai capelli albini sono entrati nella memoria cinematografica collettiva, così come indimenticabile è la performance del protagonista George Sanders. Negli anni 90 John Carpenter ha fatto un brutto remake di questo film, senza il fascino british dell'originale e senza l'inquietante sensazione di terrore prodotta senza effetti speciali.
Il secondo titolo, "Brood- La covata malefica" (1979) è un, naturalmente inquietante, classico del primo periodo del regista canadese David Cronenberg. Un film gelido e cupo di cui non può essere dimenticata la scena agghiacciante del parto di Samantha Eggar.
Vatti a fidare dei bambini....
Inizio proiezioni: ore 21
Ingresso libero
Il centro Zitelle è raggiungibile con i vaporetti della linea 2/41/42, fermata Zitelle della Giudecca
info: nicoladrago@gmail.com
3493204354
26.5.08
4 PESCI FRITTI PER FABIO RANGHIERO
ricevo or ora la lieta notizia che Fabio Ranghiero, pianista e organista col quale ho avurto il piacere di suonare anni fa, ha realizzato il cd della sua band 4 FRIED FISH
mi risulta impossibile non comunicare la lieta notizia anche a voi lettori del mio modesto blog
allego links che Fabio mi ha inviato per saperne di più
è un'occasione imperdibile per chi ama 'o blues
http://musicalblog1.blogspot.com/search/label/Four%20Fried%20Fish
http://www.fourfriedfish.net/catfish.html#
www.myspace.com/fourfriedfish
riprendo in mano il mio blog
a quando risale il mio ultimo post?
ad un bel po' di tempo fa ormai; c'è stato un momento in cui questo mio travagliato blog, che sembra sia anche diffamatorio nel titolo (ma il latore della diffamazione deve darmi prova che è falso quel che affermo io e vero quel che afferma lui e avrebbe non poche difficoltà, anche in mano ad avvocati) aveva bisogno di tacere.
Non perchè non ci fosse niente da comunicare ma anzi, perchè la troppa carne al fuoco non mi dava tregua. Poi ci son momenti in cui tenere un blog non ha senso, non è il momento nè di fermare nè di riflettere sugli avvenimenti.
Bene, conclusa la prolusione apro le danze...
Novità: un mese fa, circa, el me paron GIOVANNI DELL'OLIVO ha ritirato le copie del nostro cd, intitolato "LAGUNARIA"
12 brani tratti dal repertorio veneziano riadattati da GIOVANNI DELL'OLIVO e ALBERTO D'ESTE, che sono il primo la voce e le corde del progetto, il secondo pianista e tastierista.
Gli altri musicisti del gruppo presenti nel cd sono ALVISE SEGGI al contrabbasso e basso elettrico e ME MEDESIMO alla batteria affiancato nella percussione da ALESSIO BENETTI.
Quest'organico vede dal vivo la presenza di VERONICA CANALE del gruppo NOSSE BAENGHE alla fisarmonica.
Le guest in studio sono state invece RICCARDO ALFARÈ al violino e, stella tra le stelle, SANDRA MANGINI alla voce sui brani "PIANZE EA MARE"e "TI PASSI DE GIORNO DA PORTO MARGHERA". Presenza straordinaria quella di Sandra, carismatica e potente, che nelle date in cui interverrà propone anche una straordinaria "Passione" e il mitico "Canto dei batipali" tutta da sola.
Presenza medianica e risolvente di guai impicci casini, nonchè propietario della scenografia e inventore della "MACHINA DEE SPUSE" il mitico RAUL GIROTTO, che dio lo benedica.
Immagini fantasmatiche di PIERO BAREL
LAGUNARIA sarà in concerto al teatro delle Voci a Treviso mercoledì 28 maggio, dopodomani
Riporto il comunicato stampa del comune di Treviso:
COMUNICATO STAMPA
TEATRO DELLE VOCI - TREVISO
Mercoledì 28 maggio, ore 20.45
LAGUNARIA
Rielaborazione di testi e musiche popolari veneziane di Giovanni Dell’Olivo
Giovanni Dell’Olivo chitarra classica, bouzuki, mandolino, oud, saz, voci
Alberto D’Este pianoforte, armonica melodica, tastiere
Alvise Seggi contrabbasso, basso elettrico
Giovanni Natoli batteria, percussioni
Alessio Benetti darbuka, tammorra, tamburello, percussioni varie
Veronica Canale fisarmonica
Sandra Mangini voce
La musica popolare veneziana rivisitata in chiave moderna è in scena mercoledì 28 maggio, al
Teatro delle Voci con lo spettacolo Lagunaria, suoni ed immagini della laguna di Venezia.
Arriva a Treviso il viaggio del cantautore e chitarrista Giovanni Dell’Olivo, alla guida di un inedito
ensemble che mescola il fascino della tradizione all’interpretazione moderna aprendosi alle calde
culture dell’Oriente.
Mediante l’intervento dei più diversi strumenti musicali provenienti dall’Area mediterranea,dalla
Grecia al Salento, fino alla Spagna, al Portogallo ed alla Turchia, il progetto musicale riscrive in
chiave contemporanea alcuni dei brani più famosi del repertorio veneziano.
Il progetto Lagunaria nasce dall’idea di riproporre in chiave di contaminazione alcune canzoni
popolari veneziane. La fonte primaria da cui gli artisti hanno tratto ispirazione è rappresentata dal
materiale pubblicato dal Canzoniere Popolare Veneto negli anni Sessanta e Settanta del secolo
scorso, nonché dalle antologie di testi di canzoni popolari veneziane del Bernoni edite da Filippi.
Prima di tutto questo, Lagunaria è frutto di una passione nata dall’ascolto diretto della musica sia
nella sua interpretazione codificata ad opera dei capostipiti del genere (fra tutti Luisa Ronchini,
Emanuela Magro, Alberto D’Amico, Gualtiero Bertelli), sia nella ormai sempre meno frequente
tradizione orale, in occasione di feste popolari quando le generazioni si incontrano e i vecchi
raccontano ai giovani in forma di canzone un mondo che si è perso e di cui loro sono stati testimoni
oculari. Il nucleo di canzoni su cui si basa Lagunaria è costituito da vilote sette\ottocentesche,
prevalentemente provenienti dai sestrieri di Castello e Cannaregio. La vilota è il canto tipico con cui
le donne veneziane si accompagnavano durante il lavoro domestico cui erano assegnate e che si
distingue per la forma metrica a endecasillabi e per le tematiche trattate, prettamente a sfondo
amoroso, a volte con accenti picareschi a volte tragici, a seconda che il tema tratti l’amore non
corrisposto, il malpartito o il compagno perduto in mare.
Accostando questi racconti emerge l’affresco dettagliato e intimo di una società vista dal punto di
vista delle donne alle prese con le difficoltà e le miserie della vita, al ritmo domestico del filò, che a
tratti rivela una capacità espressiva e una tragicità sorprendenti. La musica che accompagnava
queste canzoni, differentemente da quanto è accaduto per altre tradizioni, è andata in buona parte
perduta. Pertanto, salvo per alcune eccezioni, ciò che rimane a livello di documentazione scritta
sono solo i testi, a volte frammenti di melodia ma non molto altro. Così, dove necessario, i musicisti
hanno potuto comporre ex novo, pur mantenendo un’unità stilistica coerente con l’impianto delle
musiche esistenti.
Oltre agli strumenti tradizionali della musica popolare nostrana, sono stati introdotti alcuni
strumenti come il bouzuki, il mandolino, l’oud, il saz, la tammorra per creare a partire dai suoni e
Canzoni contenute in "LAGUNARIA"
1)Quanti ghe xe
2)Semo giunti rivai
3)Ponte dei pugni
4)La letera d'amor
5)Me vogio maridar
6)Dona lombarda
7)Tiorte i remi e vuoga
8)Pianze ea mare
9)Fame la nana
10)La bela mariotin
11)Il primo furto da me compiuto (Nero nero)
12)Ti passi de giorno da porto Marghera
Il lavoro è dedicato alla memoria di Guido D'Este e moralmente anche alla grande interprete di questo repertorio e cioè l'indimenticata Luisa Ronchini
4.10.07
AMICI SCRIVONO
25.9.07
riflessioni e date (entrambe mie)
14.6.07
Concertini
9.5.07
SUGGERISCO GITA FUORI PORTA A VISITARE...
8.5.07
Igor plays
3.5.07
R.A.T.Z.
Mercoledi 9 maggio ore 21 Bar "Torino" - (Campo S. Luca) Venezia
>
> R.A.T.Z. è un doppio duo di libera improvvisazione. L'idea portante (o per
> meglio dire il patto fondativo) è l'assecondare la riemersione di
> materiali disparati dall'inconscio dei musicisti e il loro riorganizzarli
> in tempo reale. Lo schema consolidato del quartetto
> tromba-chitarra-basso-batteria, all'interno del quale tutto è
> probabilmente stato detto, viene aggirato attraverso l'individuazione di
> attrazioni gravitazionali interne all'organico che portano i musicisti ad
> esprimersi più felicemente in sottogruppi (di uno, di due, di tre) che
> interagiscono o addirittura che confliggono inavvertitamente ignorandosi.
> Le poetiche individuali risentono comunque del peso delle "tradizioni",
> anche quelle pop o quelle delle neo-avanguardie estreme, noise o lo-fi,
> dei rispettivi strumenti. L'esito è programmaticamente imprevedibile e può
> essere un'interazione tra rumori elettronici e non oppure lo sbudellamento
> di un tema di Thelonious Monk (o di Harry Belafonte) recuperato in qualche
> spicchio di memoria.
>
> Giorgio Signoretti: chitarra; Daniele Goldoni: tromba; Nicola Mazzoni:
contrabbasso, Enrico Caimi: percussioni
>
15.4.07
amicopaolonews
12.4.07
DON CICCIO & ME
10.4.07
E dio disse
6.4.07
Paolo Ganz dice




























