10.11.06

il mescitore di droghe sonore

C'è un'Italia che si sopravvaluta e un'altra che si sottovaluta. C'è un paese che crede che tra Shakira e Laura Pausini non ci sia differenza, anzi, e crede che le Vibrazioni siano un gruppo rock. C'è un'altra parte del paese che invece realizza opere interessanti tanto quanto se non di piu' di quelle oltreoceano e quasi ne è imbarazzata.... Tra i tanti linguaggi musicali sotterranei, poco remunerativi ma di grande soddisfazione "morale" e artistica (siamo alle solite, lo so) mi ha colpito il lavoro di un gruppo di musica improvvisata che fa riferimento alla coraggiosa e realmente indipendente etichetta EL GALLO ROJO. La band in questione (vedete li tratto già da rockettari...) si chiama MICKEY FINN, DAL NOME DI UN BENEFATORE/BARISTA CHE NELLaMERICA DEI BEI TEMPI, ERA SOLITO DROGARE I CLIENTI PER POI FINIRLI IN TUTTA CALMA. La formazione vede alle tastiere GIORGIO PACORIG,DANILO GALLO alle corde basse,ZENO DE ROSSI ai tamburi e ENRICO TERRAGNOLI alla "chitarra". Registrato nella notte di Walpurga della primavera dello scorso anno e poi mixato nei benedetti studi di Stefano Amerio, gli ARTESUONO di Cavalicco (UD), MICKEY FINN (you're Mickey finn, friend, per dire che sei scoppiato di sostanze) può essere visto ANCHE come un omaggio a passati mondi lisergici di qualche decennio fa, quando droga era solo un effetto senza conseguenza. Il lavoro è un cut up di un'unica session improvvisata raccolta dal tecnico BLAZ CELAREK e questa è solo una delle tante somiglianze con l'universo parallelo del Davis elettrico piu' inquietante, quello dell'album GET UP WITH IT, al quale Mickey Finn somiglia. A differenza di quest'ultimo MickeyFinn ha la tendenza a perdersi sconosciuta a Davis e quindi il materiale sembra meno prender forma, attingendo ad una forma di organizzazione degli spazi piu' inconscia. E? possibile che il tipo di droghe assunte sia differente da quelle degli anni 70. Qui l'effetto sintetico è piu' ossessionato e languido, privo di quella programmaticità davisiana. MARCELLO MASTROIANNI, la rumba dedicata al tenero attore, sembra I only have eyes for you, cantata da un ubriaco teneramente saturo di Armagnac Hennessy. DUDEK! è Franco Micalizzi. REDRUM REDRUM REDRUM si situa dalle parti di Calypso Freelimo e attende la voce di un Tricky per completare il trip hop sabbatico. THE RETURN OF THE GIANT SQUID dal titolo cormaniano legata a SMILE DEAD SMILE stanno in un deserto di Almeria e Inferno di Dario Argento. Potrebbe essere il complemento alle musiche di un western alla Canevari con Bill Frisell motore di idee.SNOID, tra le più davisiane e non per la presenza della tromba di KYLE GREGORY, ma perchè ha il tono apocalittico di certo Davis anni 80. L'atollo hawaiano di pace e serenità e meritata solitudine de LA CENTESIMA VOLTA chiude questo trip pressochè infernale ed iniziatico. Come si potrà VEDERE all'ascolto stavolta è calata giusta.... La chitarra di Enrico Terragnoli si aggira come un anziano avido di tesori nel mercatino delle pulci di una fiera di paese; il basso di Danilo Gallo sembra avere un'ostinata antipatia per le note e sogna di essere un vecchio portone cigolante e dall'aspetto osceno; Giorgio Pacorig sfarfalla sulle tastiere in modo aguzzo e laterale creando terreni sterrati e scorciatoie agli stessi; la cassa loffa e i piatti sfarinosi di Zeno de Rossi sono semplicemente autostrade. buon trip!!!! MICKEY FINN: Dudek! (el gallo rojo records, 2006)

3 commenti:

danilo gallo ha detto...

grazie.

Enrico Bettinello ha detto...

natoli arruolato come recensore, davvero notevole!
complimenti
concordo anche nella sostanza
enrico

danilo gallo ha detto...

io ho sempre sostenuto che il nostro e' un recensore nato, perche' lo fa col cuore e senza riferimenti a cliche' e "stili" di scrittura. e' come se te lo raccontasse bevendo un caffe' al bar...