6.3.06

PRESENTE PIU' CHE PRECARIO

ciao signors, mi permetto di pubblicare queste osservazioni di gabriele degli euilibrio precario in quanto stimolanti e acute per una riflessione seria sul da farsi. occhio, Gent. Max Sono Gabriele Mascaro suono con gli Equilibrio Precario e ho lavorato per quasi due anni alla sala prove della Misericordia con Bebo (Alberto Seggi). Come musicista veneziano sostengo ovviamente il movimento che si è venuto a creare con questo blog grazie a Giovanni e, ovviamente a molti altri. Senza voler inserire una nota disfattista in tutto il contesto penso di non sbagliarmi nell'osservare che il tutto stia scivolando nel solito calderone in cui la rabbia, la delusione, il senso di frustrazione danno il LA a qualche innocua chiacchierata nei bar tra persone che già si trovano d'accordo tra di loro e che giustamente protestano sul malgoverno cittadino degli ultimi decenni. Venezia è una città dove niente è costruito appositamente per la vita sociale giovanile,niente è da salvare perchè tutto è definitivamente perduto in questo senso. Noi non siamo musicisti che protestano con chi dovrebbe rappresentarci e tutelarci meglio di adesso, perchè non abbiamo più nessun referente in posizioni politiche importanti per poterlo fare. NOI NON SIAMO NIENTE. Ho letto critiche su Salvadori e compagnia bella che per quanto mi riguarda sono più che giustificate, ma chi ha mai pensato che possano realmente turbare il sonno degli interessati? L'unica cosa che impensierisce questa gente è il denaro e il potere politico (ovviamente nella paura di perderli). Ora senza dilungarmi troppo io propongo una scesa in campo dove tutta questa gente fa quello che più gli pare e piace. Noi dobbiamo combattere dandoci un peso politico, creare un gruppo, una lista, un'associazione o come cavolo si voglia chiamare apartitica ma con dei connotati politici chiari. Deve avere uno statuto controfirmato da tutti gli interessati che delinei dei principi etici che giustifichino in modo chiaro le nostre motivazioni che, ovviamente, devono avere come fine il bene pubblico (di tutti). I propositi devono essere delineati in al massimo tre o quattro punti e coaudiuvati da supporti tecnici efficaci. Ad es: Se si punta ad un luogo da adibire a concerti, una volta deciso il luogo più idoneo, bisogna presentare un progetto architetonnico completo che provi dati alla mano che quel posto è effettivamente quello giusto per svariati motivi. (adeguata insonorizzazione, uscite di sicurezza a norma, preventivo economico sostenibile, previsione di rendita annuale etcc......) Inoltre noi dobbiamo puntare sul fatto che se una realtà del genere dovesse realmente emergere a Venezia porterebbe anche alla creazione di nuove tipologie lavorative finora totalmente inesistenti e anche all'incremento di un certo tipo di turismo (quello giovanile, ma non solo) che porterebbe all'aumento delle entrate senza per questo compromettere il turismo "canonico". Noi, se vogliamo realmente resuscitare Venezia dobbiamo lanciare un programma politico che possa essere realmente in grado di farlo. Senza questa premessa lo spritz è una magra consolazionee se mi permettete anche le jam-sessions al Torino. Ciao e grazie, Gabriele (EQUILIBRIO PRECARIO)